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MaQs: tanto funky tra amori e altre storie di vita

CANTONEMaQs: tanto funky tra amori e altre storie di vita

23.03.17 - 06:00
In uscita domani, venerdì 24 marzo, “Too Funky For You”, il primo album di MaQs, giovane soulman di casa nostra
FOTO MASSIMILIANO PIOZZINI
MaQs (Max Rossi), 33 anni.
MaQs (Max Rossi), 33 anni.
MaQs: tanto funky tra amori e altre storie di vita
In uscita domani, venerdì 24 marzo, “Too Funky For You”, il primo album di MaQs, giovane soulman di casa nostra

LUGANO - Lo abbiamo visto spesso esibirsi sui palchi della Svizzera italiana e ora - dopo aver dato alla luce tre singoli - si appresta a pubblicare il suo album di esordio (digitale, vinile, cd): nove tracce di ottima fattura, da cui fuoriesce il pesante bagaglio di esperienze che MaQs porta con sé…

MaQs, raccontami il processo compositivo del disco…

«È stato un lavoro decisamente lungo, anche perché quando ho iniziato a scrivere avevo le idee poco chiare… Basti pensare che inizialmente doveva esssere un ep... Diciamo che l’album ha preso forma da solo, si è evoluto così come si è evoluto il mio suono negli ultimi anni. La prima parte, le prime quattro canzoni, rappresentano tutto quell’universo da cui  provengo: soul classico, un po’ di blues, r&b tradizionale… La seconda parte è quella che sostanzialmente è nata mentre stavo lavorando all’ep, ed è anche quella più ruvida e personale. Se la prima metà rappresenta le mie origini, la seconda è invece un punto di transizione verso il suono che voglio raggiungere. Il live sarà un passo ulteriore verso il suono che sto inseguendo. Tutto questo è stato fatto grazie all’aiuto di amici musicisti conosciuti nel corso degli anni e di preziosi collaboratori  che considero parte della mia famiglia. Dario Milan - che ha suonato la batteria - e Mauro Fiero - l’ingegnere del suono che ha curato tutto il disco, co-producendolo con me e Dario - sono stati e sono tuttora i miei più preziosi collaboratori. Poi, all’album hanno partecipato eccellenze ticinesi come Mattia Mantello (chitarra) e Jgor Gianola (chitarra), i bassisti Gian-Andrea Costa, Francesca Morandi e Dario Vezzani, lo storico collaboratore di Mario Biondi Andrea “Satomi” Bertorelli (tastiere) e Silvano Detomaso (percussioni)».

Cosa vuoi dirmi dei testi?

«Ho cercato di raccontare una storia. Sono un fan di tutti quei dischi che si ascoltano dall'inizio alla fine e ho cercato di fare qualcosa che andasse in questa direzione. “Too Funky For You” è il concetto di fondo, una sorta di manifesto di un aspirante artista come tanti. Le canzoni altro non sono che i capitoli. Se vuoi, è una sorta di concept album, anche se non amo molto questa etichetta. È stato creato per essere stampato su vinile, quindi con un Lato A e un Lato B, che ho intitolato “The Rise” e “The Fall”: l'ascesa e la caduta del protagonista, il tutto raccontato attraverso i suoi successi e i suoi fallimenti, gli amori e le delusioni».

Immagino ci sia un brano dedicato al tuo bimbo…

«Si tratta di “Never Back Down”, anche se un po’ tutto il disco è dedicato a lui. Questa canzone è stata l’ultima ad essere completata, anche se la musica mi ballava in testa da anni. L’ho inserita come capitolo conclusivo dell’album perché, in realtà, allo stesso tempo, è l’inizio di un’altra storia, la sua. La canzone vuole essere un incoraggiamento e, nel contempo, un monito. Tutti abbiamo dei sogni sogni ed è giusto che ognuno di noi cerchi di realizzarli: per farlo però dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà che la vita ci mette davanti... Dico così perché abbiamo cercato questo bambino a lungo, ed è arrivato alla fine di un percorso altrettanto lungo che io e mia moglie abbiamo fatto per realizzare questo nostro desiderio: quello di diventare genitori».

Raccontami le registrazioni...

«L’RMH Studio altro non è che una stanzetta dell’appartamento in cui viviamo io e mia moglie - dove oltre al mio disco è nato anche mio figlio -. Tutti gli strumenti sono stati registrati lì, fatta eccezione per la batteria, che è stata incisa al Recording Studio Canaa di Losone da Mauro Fiero, che ha curato anche il mix e il mastering finale del disco. Ho deciso di fare tutto in casa un po’ per questioni di budget e un po’ perché volevo il controllo di tutto quello che stavo facendo: a casa riuscivo a gestire le registrazioni e la fase compositiva, che andavano di pari passo. Sono un po’ un “control freak” e questa soluzione mi ha aiutato a gestire questa mia mania».

Cosa hai ascoltato, in particolare, durante l’intero processo di lavorazione?

«Tanto, tantissimo funk. Ma anche tanto rhythm and blues, tanto soul tradizionale ed r&b moderno, nu soul, retro soul, hip hop, gospel, blues…».

Quali album metti nella tua “personalissima” Top Five?

«Una domanda di riserva? Eccoti cinque artisti/band che tutti penso debbano scoprire: Bootsy Collins, J Dilla, D’Angelo, Erykah Badu, Vulfpeck».

Quando presenterai “Too Funky For You” in dimensione live?

«Il 19 maggio ci sarà il release party ufficiale al Living Room di Lugano, ma qualche giorno prima faremo tappa anche nel Sopraceneri: il 6 a Locarno per “Move Your Soul” e l’11 al Woodstock di Arbedo».

 

 

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