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REGNO UNITOBranson dalla sua isola privata distrutta: «Ci vuole un Piano Marshall»

11.09.17 - 10:01
Il patron di Virgin ha condiviso un video di Necker Island dopo Irma: «In decine di migliaia soffrono nella regione»
Branson dalla sua isola privata distrutta: «Ci vuole un Piano Marshall»
Il patron di Virgin ha condiviso un video di Necker Island dopo Irma: «In decine di migliaia soffrono nella regione»

NECKER ISLAND - Richard Branson, il miliardario britannico proprietario dell’impero Virgin, ha condiviso su Instagram la portata della devastazione dell’uragano Irma sulla sua isola privata, Necker Island, nelle Isole Vergini Britanniche. Nelle immagini si vede una sala del suo resort di lusso completamente invasa dalla sabbia, con le finestre divelte, i muri danneggiati e una desolante distesa di detriti, piante cadute e sabbia all’esterno.

«Come potete vedere dalle foto, molti edifici e piante a Necker sono andati distrutti o sono rimasti gravemente danneggiati. Abbiamo sentito tutta la potenza dell’uragano più forte mai registrato nell’Oceano Atlantico», scrive l’imprenditore, che la settimana scorsa si trovava sulla sua isola insieme a parte del suo staff mentre l’occhio di Irma passava proprio da lì. «Siamo molto fortunati ad avere una solida cantina costruita all’interno della Necker’s Great House (l’edificio principale, ndr) e per il fatto che tutto il nostro staff è sano e salvo», aggiunge.

Le immagini, sottolinea Branson, vogliono essere solo un esempio della portata dei danni causati dall’uragano nelle Isole Vergini Britanniche e altrove nei Caraibi. «Questa storia riguarda le decine di migliaia di persone che hanno perso le loro case e i loro mezzi di sostentamento», afferma il miliardario britannico in un comunicato sul sito della Virgin accompagnato da altre foto di Necker Island distrutta. A preoccuparlo è soprattutto la disperazione delle popolazioni delle regioni colpite: «Ci sono racconti allarmanti di disordini civili che si diffondono - scrive -. Incoraggio tutti a restare al sicuro, rimanere calmi e sostenersi gli uni gli altri. Gli aiuti stanno arrivando».

Branson, che ora fa la spola fra Porto Rico e la sua isola, sta raccogliendo fondi per la Croce Rossa Britannica ed è in contatto con «diversi governi, agenzie umanitarie e mass media». Oltre alla raccolta fondi, il suo obiettivo è mobilitare Londra perché faccia tutto il possibile per il suo possedimento d’oltremare: «Il governo britannico dovrà svolgere un ruolo gigantesco nella ripresa dei suoi territori colpiti da Irma - sottolinea -. La regione ha bisogno di un “Piano Marshall per la ripresa dai disastri”».

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COMMENTI
 

GI 6 anni fa su tio
Poverino....dalla foto non sembra "toccato"....

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Vista portata della distruzione fa benissimo questo imprenditore di successo ad attivarsi per aiutare le migliaia di persone che hanno subito danni incalcolabili...

miba 6 anni fa su tio
Poveretto! Irma ha distrutto al miliardario la sua isoletta privata che solo pochi eletti potrebbero permettersi (digitare in internet "Necker Island" per rendersene conto) ed ora vorrebbe mobilitare Londra per farsi indennizzare in tutto o in parte e per far questo sfrutta il marketing della croce rossa, dei governi e delle agenzie umanitarie. Semplicemente no comment.....

york11 6 anni fa su tio
Risposta a miba
Non è esattamente quello che ha dichiarato Branson, le Virgin sono un arcipelago di isole delle quali Branson ne possiede un paio, ha organizzato aiuti a sue spese e ha chiesto un intervento da Londra per il resto delle isole che sono di fatto territorio inglese, essendo un territorio molto frastagliato sicuramente c'è molta gente (non solo miliardari) che non è ancora stata raggiunta dai soccorsi.

miba 6 anni fa su tio
Risposta a york11
Non credo onestamente che Branson sia Francesco d'Assisi ma è principalmente un "business-man", tra l'altro anche al centro di alcune controversie quali la faccenda dei treni in Inghilterra e l'evasione fiscale. Ha acquistato nel 1979 l'isola di Neckar trasformandola anch'essa in un lucrosissimo business (i prezzi per una settimana variavano da 30.000 a 50.000 dollari). Ora nello spazio di qualche ora questo business è andato completamente distrutto. Sarà anche vero che in questo momento aiuta la popolazione locale (ma comunque la "fonte" della notizia è solo lui nella pagina web della virgin....) ma onestamente non credo che faccia questo per non avere successivamente qualche vantaggio e quale miglior modo per far ciò se non coinvolgendo quante più organizzazioni e/o stati possibile? Figurati se noi "comuni mortali" sappiamo tutte le strategie, i progetti e gli accordi a quei livelli (e nel caso specifico sono coinvolti molti attori, persone del jet set, politici, ecc ecc che hanno trovato le loro proprietà milionarie sulla scia dell'urgano). A pensar male è peccato ma spesso ci si azzecca......
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