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BALERNALorenzo Quadri inciampa nella bufala e viene denunciato

24.04.17 - 07:02
La condivisione di una falsa notizia su Facebook è costata al consigliere nazionale leghista un esposto al Ministero pubblico
TiPress
Lorenzo Quadri inciampa nella bufala e viene denunciato
La condivisione di una falsa notizia su Facebook è costata al consigliere nazionale leghista un esposto al Ministero pubblico

BALERNA - Aveva ripreso una notizia bufala dalla Gazzetta della Sera e ora viene denunciato per discriminazione razziale. Il post su Facebook di Lorenzo Quadri dello scorso 21 marzo non aveva lasciato indifferente la rete, nonostante fosse scomparso in poco tempo, ma c’è anche chi ha deciso di rivolgersi al Ministero pubblico. Una consigliera comunale dei Verdi di Balerna - come riporta la Regione - ha deciso di denunciare il consigliere nazionale della Lega per discriminazione razziale.

Il post - «Avanti, facciamoli entrare tutti come vorrebbe la gauche-caviar spalancatrice di frontiere che si costituisce in nuovi comitati». Sono queste le parole che Quadri aveva usato, allegando un articolo bufala che titolava «Cibo africano e camere singole, sennò spacchiamo tutto». Una protesta inesistente dei migranti in Italia che è costata al leghista una denuncia.

Quadri non è il solo - L'esposto depositato al Ministero pubblico pare coinvolga anche chi è cascato nella tentazione di commentare il post di Quadri. Ci sarebbe infatti anche Ruggero Pantani - e altre due persone - tra gli accusati. Responsabilità sua sarebbe il commento al post di Facebook: «Tutti sul Tilo». Il riferimento agli incidenti di Chiasso era stato smentito e chiarito come «parola di solidarietà», ma non è bastato. La consigliera comunale di Balerna si affida al Codice penale e alla Convenzione internazionale per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale: «Se si decide di pubblicare, si dimostra di essere d’accordo. Questo rende responsabili».

La risposta di Quadri - Nel pomeriggio è arrivata anche, via Facebook, la risposta del consigliere nazionale leghista: «ah ah ah! Questa è proprio la barzelletta del giorno. A parte che magari la notizia in questione non era nemmeno una bufala e quando ho avuto il sentore che potesse essere falsa l'ho tolta subito; qui c'è gente, esponente del "devono entrare tutti", che crede di potersi inventare a piacimento i contenuti del codice penale, per criminalizzare le posizioni che non piacciono. A sinistra sono proprio messi male. Questo sì che è degrado della politica. E' grottesco che si pretenda di far perdere tempo al ministero pubblico con questioni del genere. Comunque, tanto per fare contenta questa signora consigliera comunale dei verdi, è evidente che valuterò una controdenuncia nei suoi confronti. Perché a certuni (in cerca di visibilità?) deve passare la voglia di abusare del codice penale come mezzo intimidatorio e diffamatorio invocando reati inesistenti. Se poi qualcuno pensa di mettere a tacere me (o il Mattino) con simili espedienti, non ha capito da che parte sorge il sole».

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