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CADEMPINO«Siamo tutti infuriati con lui»

30.08.17 - 08:03
F.A. è ricercato da creditori, ex-dipendenti, dalla Sezione del lavoro. Ma non si fa trovare. In un mese ha cambiato indirizzo quattro volte
F.A. in una foto sui social
«Siamo tutti infuriati con lui»
F.A. è ricercato da creditori, ex-dipendenti, dalla Sezione del lavoro. Ma non si fa trovare. In un mese ha cambiato indirizzo quattro volte

CADEMPINO - Occhiali da sole, tatuaggi tribali, atteggiamento da duro. F.A. non ha l’aria dell’imprenditore e difatti, sulla carta, non lo è. Però si presenta come tale. Il 30enne italiano, titolare di permesso B, da settimane riesce a sfuggire a quanti lo cercano. La lista è lunga: il sindacato Unia, la Sezione del lavoro, un buon numero di creditori ed ex-dipendenti infuriati. Anche tio.ch/20minuti ha provato a mettersi sulle sue tracce, dopo aver ascoltato le testimonianze di alcune vittime di questo “insolvente seriale”.

«Non pagava nessuno» - I guai per F.A. sono iniziati due mesi fa. I collaboratori della sua agenzia, la “Aggancio giusto”, hanno iniziato a reclamare presso gli uffici in via Industria a Cadempino per delle ore di lavoro non pagate. Uno a uno, hanno scoperto di essere caduti in una trappola. «Non pagava nessuno» racconta Maria: all’epoca lavorava come segretaria nell’azienda, che però non figura nel Registro di commercio. «Avevo cominciato da una settimana – racconta – non facevo che ricevere persone che chiedevano soldi».

Il trucco della prova gratis - Il trucco ce lo spiega Francesca, ex braccio destro del sedicente imprenditore (scopertasi poi vittima a sua volta): «Reclutava persone tramite il web, sfruttava i primi due-tre giorni di prova gratuita per far eseguire loro dei lavoretti a domicilio, pulizie o riparazioni. Poi non assumeva nessuno, e incassava i soldi dai clienti» racconta l’ex-collaboratrice. «Quando me ne sono accorta ho mollato tutto. E non mi ha pagata un solo giorno».  

Vittime riunite - Riunite in un gruppo su Whatsapp, le vittime hanno cercato un modo per far valere i propri diritti. Quattro di loro hanno accettato di raccontarci la loro odissea. C’è chi si è rivolto al Giudice di pace (nei giorni scorsi ha condannato F.A. a un risarcimento di 2mila franchi a un disoccupato luganese); chi alla Sezione del lavoro, che ha aperto un procedimento; chi a Unia. «Non si tratta di casi isolati ma di una strategia sistematica e calcolata» spiega il sindacalista Giovanni Grassi che segue il caso. E F.A. cosa dice? Il 30enne sembra introvabile: nell’ultimo mese ha cambiato quattro volte domicilio, tra Ticino e Grigioni. Non è stato possibile raggiungerlo al telefono. Che abbia deciso di sparire per sempre? (Continua...) 

 

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