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LUGANO«Quell’auto è stata utilizzata come un’arma»

25.04.17 - 11:02
Chiesta una pena, sospesa, di cinque anni e una multa nei confronti del quarantenne che sfondò il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico
lettore tio/20minuti
«Quell’auto è stata utilizzata come un’arma»
Chiesta una pena, sospesa, di cinque anni e una multa nei confronti del quarantenne che sfondò il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico

LUGANO - «Un rumore assordante, spaventoso come quello di una pistola. E poi il panico tra le persone presenti». È con questa descrizione dell’episodio che esordisce la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, che chiede alla Corte delle Criminali una pena di cinque anni, sospesa a favore di un trattamento stazionario, e una multa di mille franchi nei confronti del quarantenne che lo scorso giugno sfondò con l’auto il Pronto Soccorso del Civico di Lugano. «Un’auto – dice – che è stata utilizzata come un’arma».

«Un gesto potenzialmente letale» - La procuratrice ricorda che quella notte del 13 giugno 2016 l’imputato era entrato con l’auto nel Pronto Soccorso, «incurante delle sette persone che si trovavano nella sala d’attesa». Nella sua corsa verso l’ospedale aveva toccato, per le strade di Lugano, anche gli 80 chilometri orari. E la velocità con cui ha sfondato l’ingresso del Pronto Soccorso «non gli avrebbe permesso di arrestarsi per evitare di ferire qualcuno». Da qui la richiesta che «queste circostanze vengano giudicate quale tentato omicidio plurimo intenzionale», perché si è trattato un gesto «potenzialmente letale».

Una situazione d’emergenza? - «Il mio agire era giustificato dalla mia situazione d’emergenza». Lo ha detto più volte negli interrogatori e in aula lo stesso imputato. Ma secondo l’accusa al quarantenne «non importava che potesse fare del male a qualcuno, contava soltanto la sua sopravvivenza». Questo decidendo di mettersi alla guida nonostante il consumo di stupefacenti e alcol, nel commettere tutta una serie di infrazioni stradali e poi nello sfondare l’entrata del Pronto Soccorso.

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