L'inchiesta ha escluso la responsabilità di terzi
AROGNO - L’inchiesta sulla morte del sub italiano avvenuta il 9 gennaio scorso, nella Grotta Bossi di Arogno, si è conclusa. Secondo la procuratrice Marisa Alfier, che ha archiviato il caso, si è trattato di un errore umano.
Dal rapporto di polizia - come riferisce la Rsi - è emerso infatti che la responsabilità di terzi è esclusa. L'attrezzatura del 39enne, inoltre, era perfettamente funzionante.
L’uomo stava facendo un'immersione con due speleologi; poi la tragedia. Il suo corpo era stato recuperato dopo ricerche durate diverse ore.