Polemiche per un maxi-intervento della polizia in una discoteca luganese. Alcuni clienti: «Costretti ad aspettare per ore ammassati nella sala». E c'è chi intende sporgere denuncia
LUGANO - Era uscito per una «tranquilla rimpatriata tra amici» Marco*, 24 anni incensurato, professione consulente energetico. Non pensava che avrebbe finito la serata – come racconta – «chiuso in un furgone totalmente nudo e genuflesso davanti a due poliziotti che mi ispezionavano ovunque». Nella notte tra venerdì e sabato una nota discoteca in piazza Dante a Lugano è stata oggetto di un maxi-blitz delle forze dell'ordine. Decine le persone controllate delle 270 presenti nel locale (su un massimo consentito per legge di 200).
Attesa interminabile - «Hanno acceso le luci di colpo e hanno spiegato che era un controllo, all'inizio ho avuto paura» racconta uno dei clienti. «Poi ha prevalso il fastidio: abbiamo dovuto aspettare ammassati in una sala per oltre un'ora prima che ci lasciassero andare. Non hanno controllato tutti: sembrava scegliessero in modo casuale».
Il bilancio del blitz - Per alleviare l'attesa sono state distribuite bottiglie d'acqua ai presenti. Ma l'operazione, conferma la polizia, è durata dalle 2 alle 5 del mattino. Sei persone sono state denunciate per possesso e uso di stupefacenti. A Marco è toccato il “controllo integrale”, e la definisce «l'esperienza più umiliante della mia vita». Eppure è risultato in regola – «non avevo nemmeno bevuto» spiega – perché un trattamento così invasivo?
Questione di diritti - «In modo tranquillo avevo fatto notare agli agenti che avevo il diritto costituzionale di conoscere il motivo del controllo. Ho anche citato gli articoli di legge, mostrando il testo sul mio smartphone» racconta il giovane. «Questo li ha fatti imbestialire, credo volessero darmi una lezione».
Scatta la denuncia - Caricato sul furgone Marco ha protestato ma «gli agenti inveivano contro di me, urlando, mi sono spaventato – spiega –. Alla fine mi sono tolto anche le mutande». Il 24enne si dichiara «favorevole in linea di massima» ai controlli di polizia ma ritiene che «con queste modalità si manchi di rispetto alle persone». La sua intenzione è sporgere denuncia nei prossimi giorni per il trattamento subito.