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LUGANOFanno le commesse con una laurea: «Ebbene sì, non discriminiamo»

21.07.17 - 08:16
Studiare all'università per finire a fare la cassiera: il fenomeno esiste anche in Ticino? Lo abbiamo chiesto a Coop, Migros, Denner e Aldi. La risposta è sì.
Fanno le commesse con una laurea: «Ebbene sì, non discriminiamo»
Studiare all'università per finire a fare la cassiera: il fenomeno esiste anche in Ticino? Lo abbiamo chiesto a Coop, Migros, Denner e Aldi. La risposta è sì.

LUGANO - Non è una piaga come in Italia. Ma anche in Ticino i laureati che per disperazione si accontentano di lavori sotto-qualificati, come la cassiera di supermercato, iniziano a essere una realtà. Mercoledì su tio.ch/20minuti abbiamo raccolto lo sfogo di una 30enne locarnese con un master in marketing e quattro lingue parlate. Ma non è un caso unico. Anche se i negozi sono piuttosto restii ad ammetterlo.

Una su 50 - Abbiamo contattato quattro delle principali catene presenti in Ticino, per avere una fotografia della situazione. Cosa è emerso? Circa l'1-2 per cento degli addetti alla vendita di Migros Ticino hanno un titolo di studio universitario. Percentuale che sale «al 10 per cento sul totale dei dipendenti» spiega il portavoce Luca Corti, che precisa come «il candidato viene comunque valutato secondo le competenze minime richieste dal ruolo che poi andrebbe a ricoprire». Nessuna discriminazione, dunque, nei confronti di chi ha un titolo di studio superiore.

«Non forniamo numeri» - Stessa musica da Coop, che però «non fornisce informazioni dettagliate riguardo la formazione dei dipendenti» e si limita a sottolineare che «molti dei nostri 1300 collaboratori in Ticino hanno iniziato con un apprendistato». Tuttavia «impieghiamo anche collaboratori con diploma universitario e una quindicina di studenti ausiliari, che lavorano sporadicamente» spiega il portavoce Mirko Stoppa.

«Scarsa fluttuazione» - Nelle 20 filiali ticinesi di Denner invece «non sono impiegati a tempo pieno venditori laureati» mentre il diploma universitario è un titolo di preferenza per l'assunzione di quadri e capi vendita. «In entrambi i casi però la fluttuazione del personale è piuttosto bassa» precisa la catena. Aldi infine fa sapere di non avere a disposizione «nessun tipo di statistica o rapporto riguardo al titolo di studio dei nostri collaboratori».

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COMMENTI
 

Liola 6 anni fa su tio
Mio papa? diceva," anà a scola col librett da la Coperativa" a buon intendere....

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Università del Trota?... :-))))

sedelin 6 anni fa su tio
" impara l'arte e mettila da parte" dice un vecchio adagio. penso che per un neo-laureato non sia motivo di vergogna dover lavorare in un supermercato per un po'. diventa un problema se quel po' diventa definitivo, ma con una laurea prima o poi la vita dovrebbe offrire altre possibilità, magari oltregottardo.

gigipippa 6 anni fa su tio
A me sembra giusto cosi, questi ragazzi avranno anche dei master, ma in realtà del mondo del lavoro non sanno nulla, e sopratutto pochi sanno lavorare. o hanno un buon metodo. Applicandosi a fondo, con umiltà e generosità nei compiti semplici, non mancheranno in seguito le occasioni per assumere mansioni più complesse e dimostrare le proprie ambizioni.

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
Eventualmente fare esperienza in ruoli minori ma coerenti con i titoli di studio, altrimenti non serve a niente. Sono finiti i tempi in cui si diceva che valeva più la pratica che la grammatica, oggi serve una solida formazione di base e disponibilità alla formazione continua. In ogni caso non si deve generalizzare, la stragrande maggioranza dei giovani sa lavorare e sa innovare. Altrimenti potremmo anche generalizzare dicendo che gli ultracinquantenni non sono flessibili e non hanno saputo tenere il passo con i cambiamenti rapidi degli ultimi anni...

comp61 6 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
esci dall`uni e vai a fare lo sguattero, non mi sembra un buon modo di cominciare....

gigipippa 6 anni fa su tio
Risposta a comp61
Dipende poi sempre da quale uni esci !

comp61 6 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
bisogna sempre ricordarsi che la formazione di questi ragazzi ci costa un`occhio nella testa, se fanno i commessi ci perde tutta la comunità...

alfagamma 6 anni fa su tio
Le università italiane la laurea la danno a tutti. C'è una totale mancanza di serietà. Se la laurea venisse data solo a coloro che la meritano di disoccuoati con laurea in Italia non ce ne sarebbero. A Bari con pochi euro la si può perfino comperare (Fonte: La Repubblica).

navy 6 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
Giusta considerazione! Il problema del Ticino è come quello che ha IL MONDO intero CON MC DONALD'S e relativi prodotti. Tutti sanno che ti portano solo problemi di salute ma....tutti fanno finta di niente. La differenza sostanziale è che quella catena di fastfood si autofinanzia da anni. Noi abbiamo la SUPSI o USI che dir si voglia che, al contribuente ticinese, costa una cifra per, alla fine, lasciare a casa i propri laureati a favore di quelli di Bari. Un cantone gestito da tanta di quella ipocrisia che ne potremmo tranquillamente farne una cattedra.......alla SUPSI naturalmente.

SosPettOso 6 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
Non è solo Bari, googla acad-write e trovi chi ti scrive il lavoro di dottorato in schwytzerdütch...

francox 6 anni fa su tio
Io sono già stato rifiutato per formazione eccessiva..

giova70 6 anni fa su tio
Nelle banche e uff. vari frontalieri! Quello che rimane ai nostri!

wlemontagne 6 anni fa su tio
Risposta a giova70
i frontalieri fanno anche i commessi ;) sono solo banche ed uff

Nicklugano 6 anni fa su tio
Triste la cosa, ma assai prevedibile che si arrivasse a tanto. Forse bisognerebbe capire che esistono mestieri che offrono ancora posti di lavoro dignitosissimi in tanti campi. Certo che se tutti, come oggi, per essere qualcuno devono avere una laurea, la situazione peggiorerà ancora. Che le università oggigiorno sfornano disoccupati, non lo si sa da settimana scorsa.

navy 6 anni fa su tio
Oggi come oggi e domani ancora più di oggi, la gente dovrà arrangiarsi e, ogni tre per due, rimettersi in questione. Rimettersi in gioco e cambiare lavoro più e più volte...... Questa è la realtà economico sociale gestita da tanti e troppi guru a 10'000 metri dal suolo.Il problema è che, nonostante questa realtà e relativa precarietà, la politica e le autorità restano legati a modelli e relative dinamiche valide 20 anni fa.Questo è grave perché significa fregarsene della gente e, peggio, non avere nessun tipo di pianificazione e pragmatismo. Altro che colpevolizzare o mettere alla gogna gente che, magari dopo 20 o 30 anni di lavoro si ritrova a piedi. Per quanto è dei lavoratori presso i vari supermercati del cantone, siano essi laureati o meno, si dia, almeno dove non serve gente con laurea in ingegneria termonucleare, la precedenza ai residenti.

RubenDF 6 anni fa su tio
Lavoro come un altro. Come scritto nell'articolo precedente ci si deve adattare, e adattarsi non vuol dire essere "meno" rispetto ai percorsi di studi/lavori.

wlemontagne 6 anni fa su tio
ieri la tipa che parlava 4 lingue e non trovava lavoro. Oggi i commessi laureati. Abbiamo capito la situazione eh !! Ci sono centinaia di casi come questi, dobbiamo aspettarci un articolo così ogni giorno?

Karma 6 anni fa su tio
Se uno ha bisogno di mangiare fa quello che trova! Non è così evidente fare la commessa, non è cosa per tutti..

Pepperos 6 anni fa su tio
Che scandalo..... Subito il ritorno al medioevo con le caste....! In parte lo siamo già.
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