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CANTONE / ITALIAL'Italia non vuole l'elettrodotto: «Deturpa le Alpi»

29.03.17 - 15:33
Il progetto prevede l'interconnessione da Airolo fino a Settimo Milanese e la realizzazione in Val d'Ossola di una centrale di trasformazione che occuperà una zona grande come 11 campi di calcio
Keystone
L'Italia non vuole l'elettrodotto: «Deturpa le Alpi»
Il progetto prevede l'interconnessione da Airolo fino a Settimo Milanese e la realizzazione in Val d'Ossola di una centrale di trasformazione che occuperà una zona grande come 11 campi di calcio

PIEDIMULERA - «Non vogliamo la centrale di trasformazione dell'azienda Terna sul nostro territorio». Lo ha ribadito Alessandro Lana, sindaco di Piedimulera (provincia del Verbano-Cusio-Ossola) parlando del progetto Interconnector Italia-Svizzera, che deve portare energia elettrica dalle centrali nucleari elvetiche alla Pianura padana.

Il progetto, che secondo gli ambientalisti italiani «deturpa le Alpi», prevede l'interconnessione da Airolo fino a Settimo Milanese, passando attraverso la Val d'Ossola e sedici comuni del Novarese, da Massino Visconti a Cameri. Un elettrodotto da 380 kv dall'alta Formazza (Vco) sino all'hinterland di Milano, circa 200 chilometri di tracciato, e la realizzazione in Val d'Ossola di una centrale di trasformazione che occuperà una zona grande come 11 campi di calcio. E' questo uno degli aspetti cruciali e più sentiti dalle popolazioni locali, in particolare da quelle di Pallanzeno, Vogogna e Piedimulera.

Nel corso di un incontro pubblico con associazioni e cittadinanza, il sindaco di Piedimulera si è fatto portavoce anche degli interessi degli agricoltori che hanno contestato parcheggiando diversi trattori davanti alla sala dove si parlava di Interconnector.

A chiarire, invece, la situazione attuale in Svizzera, è intervenuto il giornalista Wolfgang Hafner, ex membro della commissione federale per l'energia, che ha fatto il punto sui progetti di Swissgrid a medio e lungo termine.

Vicenda arenata - La vicenda è momentaneamente bloccata e si va complicando. I 10 mesi di sospensione chiesti dalla Terna (Trasmissione Elettrica Rete Nazionale), che è il primo operatore indipendente d'Europa per chilometri di linee gestite, non sono serviti a cambiare il quadro strutturale del progetto, semmai a cercare, con i buoni uffici della Regione Piemonte, di strappare un assenso preventivo ai Comuni dei territori interessati.

Il progetto di Terna SpA, nata nel 1999 da Enel come operatore di reti per l'energia elettrica, non è nuovo. Tra il 2009 e il 2012 si è cominciato a parlare a livello italiano di 5 nuovi corridoi ad alta tensione che dovranno collegare l'Italia alla Francia, alla Svizzera, all'Austria, alla Slovenia e al Montenegro, aggiungendosi ai collegamenti già esistenti.

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