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CANTONEVicenda Mediatrade: sbloccati 140 milioni su conti ticinesi  

23.10.16 - 14:10
Erano stati congelati da undici anni. Martedì sono state annullate le condanne nei confronti di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri
Vicenda Mediatrade: sbloccati 140 milioni su conti ticinesi  
Erano stati congelati da undici anni. Martedì sono state annullate le condanne nei confronti di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri

BELLINZONA - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha sbloccato conti bancari ticinesi per un ammontare di 140 milioni di dollari (136,4 milioni di franchi al corso attuale) congelati da undici anni nell'ambito dell'inchiesta Mediatrade in seguito a una domanda di assistenza giudiziaria italiana.

Il provvedimento risale a venerdì e fa seguito alla decisione, tre giorni prima, della Corte di Cassazione italiana di annullare le condanne nei confronti di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, rispettivamente vicepresidente (e figlio dell'ex premier Silvio) e presidente di Mediaset.

Il portavoce della procura federale André Marty ha confermato all'ats un'informazione pubblicata oggi da Zentralschweiz am Sonntag e Ostschweiz am Sonntag. L'annullamento delle condanne pronunciate dalla Corte di appello di Milano lo scorso marzo mette la parola fine all'assistenza giudiziaria.

I conti erano stati bloccati nell'ambito delle inchieste condotte dalla Procura di Milano sull'illecita appropriazione di risorse finanziarie del gruppo controllato da Silvio Berlusconi Fininvest (diventato successivamente Mediaset) tramite la vendita, in tutto o in parte fittizia o a prezzi artificiosamente maggiorati, di diritti televisivi a società del gruppo in particolare per la diffusione di film statunitensi nel 1994 e nel 1995 (il cosiddetto caso Mediatrade).

Il denaro sarebbe stato versato in fondi neri in Svizzera e in altri Paesi. Grazie a questi capitali occulti, Mediaset è riuscito a ridurre l'ammontare degli utili al fine di pagare meno imposte.

La prima richiesta di assistenza giudiziaria in Svizzera risale al 1996. Il quadro giuridico italiano è poi mutato e ha reso la collaborazione giudiziaria con Berna più difficile quando Silvio Berlusconi è divenuto premier e disponeva di una maggioranza in parlamento. Tuttavia nel 2002 Roma ha inoltrato una nuova rogatoria. Il blocco dei fondi risale al 2005. L'Italia ha chiesto all'MPC ulteriori misure di assistenza in più di 25 occasioni. La giustizia elvetica si è più volte opposta allo sblocco dei conti.

I capitali congelati non appartengono all'ex presidente del Consiglio, ma essenzialmente a quattro società offshore che sono riconducibili al produttore cinematografico californiano d'origine egiziana Frank Agrama. Per gli inquirenti milanesi, quest'ultimo è stato un associato occulto di Silvio Berlusconi in occasione delle operazioni di compravendita fittizie dei diritti televisivi negli Usa. Ma la giustizia ha smentito la procura lombarda: l'assoluzione in primo grado di Agrama è stata confermata in marzo dalla Corte di appello.

Martedì scorso la seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha poi annullato senza rinvio le condanne di un anno e due mesi di reclusione emesse dalla Corte di appello contro Piersilvio Berlusconi e Confalonieri. La suprema corte di Roma ha stabilito che i due non hanno partecipato alla costituzione delle società offshore per camuffare le presunte operazioni di compravendita di diritti televisivi.

Nell'ambito della vicenda Mediaset Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva dalla Corte di appello di Milano nel maggio del 2013 a quattro anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto, per frode fiscale. Per il medesimo reato in ottobre lo stesso tribunale ha poi pronunciato contro l'ex premier un'interdizione ai pubblici uffici per due anni.

Sulla vicenda Mediaset nel 2005 ha aperto autonomamente un'inchiesta lo stesso MPC che ipotizzava il reato di riciclaggio di denaro. L'indagine riguardava quattro manager del gruppo, ma non Silvio Berlusconi. L'inchiesta è poi stata archiviata nel 2011 in parte a causa della prescrizione e in parte perché sugli stessi reati stavano indagando le autorità italiane, aveva spiegato la procura federale.

 

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COMMENTI
 

comp61 7 anni fa su tio
la dura vita dei ricchi, riuscire ad imboscare i soldoni.... Che stress!!
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