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CANTONEUn'analisi non è un'opinione a favore: la questione della lontananza fra Ticino e Berna

22.01.16 - 07:00
Le precisazioni del politologo Oscar Mazzoleni sul Ticino che rischia di diventare la Catalogna della Svizzera
tipress
Un'analisi non è un'opinione a favore: la questione della lontananza fra Ticino e Berna
Le precisazioni del politologo Oscar Mazzoleni sul Ticino che rischia di diventare la Catalogna della Svizzera

LUGANO - “Ticinoline” e “20 Minuti”, estrapolando elementi di un’intervista rilasciata al quotidiano zurighese “Tagesanzeiger”, hanno attributo al sottoscritto l’opinione che l’eventuale rifiuto del raddoppio del Gottardo sarebbe la prova definitiva del poco interesse mostrato dal resto della Svizzera ai problemi ticinesi. Piuttosto nell’intervista in tedesco c’era scritto: “Se il popolo rifiuterà il secondo tubo, il Ticino, stando alla chiave di lettura di molti ticinesi, resterebbe tagliato fuori dal resto della Svizzera; e questo rifiuto sarebbe interpretato nel Cantone a Sud delle Alpi come un’ulteriore dimostrazione del disinteresse del resto del Paese”. Per chi osserva la politica, distinguere fra “il Ticino ha fatto o detto” oppure “molti” o “alcuni” hanno fatto o detto è essenziale. Dire che alcuni percepiscono la realtà in un determinato modo non significa condividere o sostenere questa percezione.

Non mi stupisce, tuttavia, quanto accaduto, considerato quanto sia già intensa e polarizzata la campagna sul voto del 28 febbraio. La questione dei trasporti, in particolare i collegamenti fra Ticino e resto della Svizzera, è una di quelle che più hanno suscitato contrasti politici e aspettative verso Berna. Non solo da oggi. Negli ultimi due decenni, questo e molti altri temi – frontalieri, padroncini, sicurezza ecc. – hanno alimentato un regionalismo rivendicativo sempre più presente in Ticino, capace di modellare fortemente l’agenda politica cantonale. Perché ciò accade? Ci sono ragioni storiche, le sfide odierne della globalizzazione, la particolare e persistente crisi economica degli scorsi decenni e l’azione di attori politici che in Ticino hanno trovato terreno fertile.

Nel resto della Svizzera, però, cosa che ho cercato di spiegare anche nel mio libro “Berna è lontana?”, le problematiche ticinesi e il regionalismo rivendicativo non sono né capite né percepite. Così, si consolida su molte questioni un dialogo fra sordi: fra centri e periferie, fra maggioranze e minoranze, come accade in altre parti d’Europa. Diversamente dalla Catalogna, regione più ricca e priva di autonomia politica, il Ticino dispone di una forte autonomia politica ma è regione in parte periferica che gode comunque di molte risorse federali. Se quanto succede in Ticino non ha nulla a che fare con il rivendicazionismo regionalista che coinvolge molti paesi europei, come si spiega l’allontanamento fra la politica ticinese e Berna? Se il raddoppio del Gottardo non venisse approvato, coloro che l’hanno sostenuto, potrebbero farne un ulteriore simbolo della lontananza fra Ticino e Berna. Giusta o sbagliata sia quest’opinione, non è mio compito esprimere giudizi in merito.

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