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SVIZZERA«Il Parlamento non deve poter modificare la legge sulla perequazione»

19.09.17 - 10:04
È quanto ha sostenuto oggi il Consiglio degli Stati, affossando con 34 voti a 6 una mozione del deputato Olivier Feller
Keystone
«Il Parlamento non deve poter modificare la legge sulla perequazione»
È quanto ha sostenuto oggi il Consiglio degli Stati, affossando con 34 voti a 6 una mozione del deputato Olivier Feller

BERNA - Il Parlamento non deve avere facoltà di modificare la legge sulla perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri (LPFC) in occasione dell'esame del rapporto quadriennale di valutazione. È quanto ha sostenuto oggi il Consiglio degli Stati, affossando con 34 voti a 6 una mozione del deputato Olivier Feller (PLR/VD). Il Nazionale si era invece pronunciato a favore lo scorso febbraio.

Attualmente il Parlamento è incaricato di esaminare ogni quattro anni l'efficacia della perequazione finanziaria sulla base del rapporto del Consiglio federale e dei pareri dei Cantoni. Deve anche stabilire l'ammontare dei contribuiti dei Cantoni e della Confederazione.

"Casi di rigore" - Tuttavia, le Camere non possono abrogare la compensazione dei cosiddetti "casi di rigore", salvo quando il governo sottoponga loro un decreto federale. La compensazione dei casi di rigore garantisce che nessun Cantone finanziariamente debole sia svantaggiato a livello finanziario. Essa è limitata fino al 2034 al massimo e dal 2016 viene ridotta annualmente del 5 per cento rispetto all'importo iniziale.

Un Cantone perde il diritto alla compensazione dei casi di rigore quando diventa finanziariamente forte. Essa è finanziata in ragione di 2/3 dalla Confederazione e di 1/3 dai Cantoni.

Questa compensazione non può essere abrogata a meno che l'esecutivo non presenti un progetto di revisione e il Parlamento non può neppure apportare eventuali correttivi alla LPFC, deplorava Feller nella sua mozione.

Margine di manovra limitato - La maggioranza della Camera dei Cantoni ritiene questa situazione soddisfacente. Secondo la maggioranza dei "senatori", è insensato elaborare un rapporto di valutazione e sollecitare il parere dei Cantoni se, in fin dei conti, il margine di manovra del Parlamento è limitato ai decreti federali sottoposti dall'esecutivo.

Anche il governo si opponeva al testo, che - a suo avviso - introduceva un automatismo quadriennale dispendioso dal punto di vista amministrativo e contrario all'usuale processo legislativo. Il Parlamento può inoltre già intervenire adottando mozioni o iniziative, ha affermato il ministro delle finanze Ueli Maurer. Non è quindi il caso di proporre revisioni legislative non necessarie, ha sostenuto con successo il consigliere federale.

Gruppo di lavoro - Il governo ha di recente deciso di istituire un gruppo di lavoro incaricato di preparare un progetto di riforma entro il mese di marzo, ha ricordato Maurer. I cantoni si sono inoltre recentemente accordati su una serie di misure per migliorare la perequazione finanziaria.

L'adeguamento proposto dalla Conferenza dei governi cantonali prevede che gli importi versati dalla Confederazione e dai cantoni "ricchi" a quelli "poveri" vengano calcolati e adeguati ogni anno. In questo modo, l'ammontare di compensazione seguirebbe l'effettiva evoluzione delle disparità tra i cantoni.

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