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BERNA - Il riconoscimento dei fallimenti stranieri va facilitato. Ne è convinto il Consiglio federale che oggi ha trasmesso al Parlamento un progetto volto ad abolire i problemi riscontrati nella pratica. Progetto rivisto tenendo conto delle critiche emesse durante la consultazione.
Il mondo economico dovrebbe trarre beneficio dalla revisione della legge. La possibilità di semplificare le procedure di fallimento e dei concordati stranieri può infatti ridurre il rischio di perdite per i creditori. Agevolando il risanamento di imprese internazionali, si può inoltre contribuire alla tutela dei posti di lavoro.
Reciprocità non obbligatoria - Secondo il progetto governativo, le attuali restrittive condizioni di riconoscimento, in particolare il requisito della reciprocità, ritardano o impediscono il riconoscimento delle decisioni di fallimento straniere, il che lede gli interessi dei creditori svizzeri e stranieri. Tale principio di reciprocità dovrebbe essere eliminato. I servizi competenti in Svizzera dovrebbero così poter coordinare maggiormente le loro procedure con l'estero.
Rispetto al diritto vigente, la posizione dei creditori elvetici di una succursale estera viene inoltre migliorata. Secondo il progetto di legge, "in futuro questi creditori potranno presentare i loro crediti nella procedura di fallimento indigena senza dover chiedere l'apertura di una procedura parallela nel foro della succursale". Ciò permetterà di evitare costi e procedure parallele inefficienti.
Crescente interdipendenze economiche - Secondo il governo, la revisione della legge federale tiene conto delle crescenti interdipendenze economiche mondiali, permettendo così un miglior coordinamento tra le procedure pendenti svizzere ed estere.
Le grandi linee delle modifiche proposte sono già state inserite nel 2011 nel diritto dell'insolvenza bancaria e, stando al Consiglio federale, hanno dato buoni frutti.
