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BERNANo alle regole per gestire la bocciatura del preventivo

28.04.17 - 15:58
No alle regole per gestire la bocciatura del preventivo

BERNA - La legislazione attuale non dice come comportarsi qualora le Camere federali respingano il preventivo della Confederazione. Malgrado ciò la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) non ritiene necessario prevedere una regolamentazione in merito. Con con 17 voti contro 5 respinge quindi un'iniziativa parlamentare in questo senso dell'omologa commissione degli Stati.

La lacuna legislativa, emersa durante la sessione invernale delle Camere - quando si è rischiato che il preventivo 2017 venisse respinto a causa del fronte comune tra UDC e sinistra - ha spinto la CIP-S a presentare l'iniziativa "Definire la procedura applicabile in caso di bocciatura del preventivo".

Il testo esige che ci sia una normativa chiara e prevedibile e lascia diverse piste aperte. Ci si potrebbe accontentare di designare un organo che decida quale procedura seguire in assenza del preventivo, ad esempio prorogare quello dell'anno prima o trovare una soluzione minima per finanziare i compiti indispensabili dello Stato.

Per redigere un progetto completo era necessario il via libera dell'omologa commissione del Nazionale, che si è però oggi detta contraria. A suo modo di vedere, nei rarissimi casi in cui il processo di preventivazione rischiava di non concludersi in tempo, si è sempre trovata tempestivamente una soluzione pragmatica. Con una regolamentazione, le Camere sentirebbero meno la pressione ad accordarsi e finirebbero per non più cercare soluzioni, secondo la CIP-N.

Anche le commissioni delle finanze delle due Camere e lo stesso Consiglio federale si sono detti contrari, non ritenendo necessario legiferare in materia. A loro parere il sistema bicamerale e la procedura prevista bastano a incitare il Parlamento a trovare un accordo.
 
 

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