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BASILEA CITTÀSe un polmone non arriva presto, Arta morirà

18.10.17 - 16:47
La 16enne è in attesa di un trapianto. Come lei, altre 1500 persone in Svizzera attendono la donazione di un organo
Se un polmone non arriva presto, Arta morirà
La 16enne è in attesa di un trapianto. Come lei, altre 1500 persone in Svizzera attendono la donazione di un organo

BASILEA - L'elenco è davvero lungo. Sono circa 1500 i pazienti in Svizzera che attualmente stanno aspettando una donazione di organi. Tra questi c'è Arta, di soli 16 anni. 

La giovane basilese ha affidato a Instagram la sua storia, in una pagina seguita da quasi 23.000 persone. Arta soffre di fibrosi cistica, una malattia causata da un difetto genetico che provoca infezioni del tratto respiratorio. Da un anno è in lista d'attesa per ottenere un nuovo polmone.

La sua è una lotta contro il tempo. Le condizioni della 16enne, infatti, si sono deteriorate drammaticamente nelle ultime settimane. 

Da diversi giorni è in ospedale, tenuta in vita da una macchina. «Ad essere onesti, non riconosco più il mio corpo e la mia mente», scrive la ragazza che non potrà tornare all'aria aperta fino all'arrivo del polmone. Da domenica è passata tra le urgenze. Se l'organo non arriva a breve rischia di morire. 

I colleghi di 20 Minuten sono riusciti a raggiungere Arta via Whatsapp. La ragazza, infatti, non ha la forza di rispondere al telefono: «Sto come sempre. Sono ancora debole, ma spero che presto arrivi il polmone del donatore». Il suo spirito combattivo è forte: «Non posso mollare». 

Il tasso di donatori, in Svizzera, è basso rispetto a Francia, Austria e Italia. Arta sostiene che manchi informazione. «Le questioni etiche nascono perché non si conosce il tema. Recentemente ho lanciato un'indagine su Instagram. La maggioranza ha dichiarato di voler donare i propri organi. Ma solo pochi avevano un'idea di come si potesse fare», spiega.

L'iniziativa per introdurre il "consenso presunto" - Proprio ieri l'ong giovanile Junior Chamber International (JCI), con il sostegno di Swisstransplant, ha lanciato un'iniziativa popolare per introdurre il modello del "consenso presunto" nella donazione di organi. Avranno tempo fino al 17 aprile 2019 per raccogliere le 100'000 firme necessarie.

Attualmente in Svizzera il prelievo di organi destinati al trapianto è possibile solo in caso di consenso del donatore o dei suoi famigliari. Con il principio del "consenso presunto", l'espianto di organi sarebbe invece sempre consentito in assenza di un esplicito rifiuto.

43 persone aspettano un polmone - Secondo la Fondazione Swisstransplant, altri 42 pazienti sono attualmente in attesa di un polmone in Svizzera. Il CEO di Swisstransplant, Franz Immer, spera che Arta possa tornare a vivere normalmente: «È triste perdere dei pazienti solo perché molte persone sono poco informate». Nella stessa situazione della giovane vi sono molte altre persone: «Riceviamo richieste urgenti ogni settimana di persone tra la vita e la morte».

Arta, come tutte le ragazze della sua età, ha un sogno che desidera raggiungere: «Vorrei studiare architettura. Ma il mio più grande desiderio è di poter vivere la mia vita».

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COMMENTI
 

Salbra 6 anni fa su tio
Per ciò che mi concerne sono d'accordo di donare i miei organi ad una persona che ne abbia bisogno perché no ? NON sono d'accordo che lo Stato intervenga con un "presunto obbligo" di espiantare gli organi di una persona solo con l'idea .... si ma lui non l'aveva detto che non voleva ... troppo facile ! Bisognerebbe invece sensibilizzare di più le persone su questo argomento .. e non (come succede sempre in svizzera ciò che non è permesso è obbligatorio) fare una legge con la quale dopo possono fare quello che vogliono !!

Benji78 6 anni fa su tio
Risposta a Salbra
Sono d'accordissimo che nessuno è proprietario del nostro corpo e non ha diritti su di esso e sono contrario al consenso presunto senza misure accompagnatorie e senza che alla persona sia stato chiesto in vita di esprimersi. Anche perché secondo me non è con il consenso presunto che si risolve il problema. Il consenso presunto parte dal presupposto che il silenzio sia un modo di prendere posizione, come succede per tante altre cose. Se al cittadino è stato chiesto di esprimersi al compimento del 18 anno, al rilascio e rinnovo della CI e della patente di guida o eventualmente anche con altri metodi si può anche presumere che il silenzio sia assenso, basta che la persona sia informata. Nessuno ti toglierà mai gli organi se non ti è mai stato chiesto di esprimerti, funziona così anche in altri paesi dove c'è il silenzio assenso. Vale se ti è stata data prima l'opportunità di esprimerti e non l'hai fatto. Penso che se si mettessero in atto misure che spingono il cittadino ad esprimersi si potrebbe anche fare il contrario "silenzio non assenso" e a mio avviso non cambierebbe nulla. Avremmo sicuramente un aumento di donatori.

Salbra 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Giusto !

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
c'è un principio perfetto che annulla questo silenzio-assenso e cioè che parliamo di DONAZIONE di organi. se dovesse passare il silenzio-assenso, dove sarebbe il DONO?? È una forzatura e il silenzio senza aver lasciato o meno notizia di cosa fare del proprio corpo va sempre considerato un NO!

Benji78 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
Infatti io sono contrario al consenso presunto nudo e crudo. Sono però dell'idea che sia un diritto ma anche un dovere esprimersi su questo tema. Sono convinto che ci vorrebbe una legge che prevede di chiedere ad ogni cittadino di esprimere la propria volontà al momento del compimento del 18 anno e di rilascio e rinnovo di patente e CI, con la possibilità di cambiare idea in ogni momento comunicandolo in modo appropriato. Il silenzio a mio avviso può essere classificato come assenso o non assenso, non cambierebbe nulla. Non è questo il problema.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
è un problema quando qualcuno fa pressione per portare il silenzio=assenso e ora è anni che ci provano. mentre non propone la buona idea che hai spiegato

comp61 6 anni fa su tio
per quanto mi dispiaccia per la ragazza qualcuno deve morire per donarglielo......

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a comp61
Hai ragione, tuttavia ogni giorno molti organi vanno "sprecati" perché non c'è il consenso all'espianto.

Benji78 6 anni fa su tio
Risposta a comp61
La speranza che si renda disponibile un organo non significa sperare che qualcuno in più muoia, significa sperare che coloro che muoiono, perché questa è la vita, abbiano espresso volontà di donare o che qualche familiare in più decida di donare, visto che il rifiuto dei parenti all'espianto in Svizzera è altissimo.

moma 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Qualcuno però, sperare o non sperare, deve morire, questa è la vita. Proprio cosi. Sono assolutamente contrario a questi trapianti di organi che sono contrari a madre natura. Se dovesse capitare a me, direi, lasciatemi pure morire in pace, perché da lassù cosi hanno voluto.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
no no.. .deve morire è questa la realtà e questo "edulcorare" non aiuta di certo la gente a prendere una decisione si o no che fosse. Il rifiuto degli espianti è altissimo anche perché non c'è chiarezza su molti punti. è vista come la pesta la tematica mai risolta dell'espianto a cuor battente e la vita d'inferno che fanno i trapiantati. Io ho deciso e l'ho espresso in modo chiaro, con la tessera che ho sempre dietro e in famiglia. NO al ricevimento e donazione dei miei organi. Lo stato non si deve permettere di usare il mio corpo senza il mio consenso e se non ho esplicitato la mia scelta, lo stato deve considerarlo un no! uno ha anche diritto a non decidere.

comp61 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
chiaro volevo solo chiarire che le tragedie sono 2.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
"la tematica è vista come la peste, nessuno ne può parlare" dell'espianto a cuor battente

Benji78 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
Io non edulcoro, cerco di guardare in faccia la realtà. In queste situazioni c'è poco da edulcorare. Tu hai esercitato un diritto e nello stesso tempo adempiuto a un dovere compilando la tessera. E' quello che tutti dovrebbero fare indipendentemente dalla scelta. Il rifiuto agli espianti è altissimo per motivi culturali, per mancanza di informazione e organizzazione. Per questo dobbiamo dare a tutti la possibilità di esprimersi liberamente. Sull'affermazione che i trapiantati fanno una vita di inferno avrei molto da dire. Dipende molto dal concetto di vita di ognuno e con quale vita fai il paragone. Infatti tutti hanno il diritto di scegliere se sottoporsi a trapianto o meno.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
la faccia della realtà è che un bisognoso di trapianto deve aspettare che un altro muoia per salvarlo. la vita d'inferno è data dagli immunosoppressori e da tutto quello che deriva nel combattere fino alla morte contro il rigetto. Hai ragione anche quando dici mancanza di INFORMAZIONE, si fanno queste campagne dicendo che la donazione salva la vita, ma che vita fa il trapiantato non hanno interesse a dirlo. Il mio no è dato anche da questo, dal grande dubbio sulla reale qualità di vita dei trapiantati e sulla serena accettazione anche che la nostra vita, seppur breve, avrà una fine

Benji78 6 anni fa su tio
Risposta a moma
Ognuno ha la sua opinione. Tutte sono valide e rispettabilissime. L'importante è esprimersi e fare una scelta, per noi perché così siamo sicuri che la nostra volontà sarà rispettata, per i familiari che non si troveranno a dovere scegliere per noi e per le persone in attesa di un trapianto.

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a moma
scusa una domanda quindi significa che non ti curi con la medicina "tradizionale" e con i farmaci?

Benji78 6 anni fa su tio
Un bel problema quello delle donazioni d'organi in Svizzera. Purtroppo siamo a livelli vergognosi per un paese civile. Questo è dovuto ad un problema culturale e organizzativo. Il primo si risolve con l'informazione e l'educazione e ci vuole molto tempo, il secondo con strumenti che aiutino il cittadino a prendere una decisione. Va bene il consenso presunto se accompagnato da un sistema efficace di informazione. Dobbiamo chiedere alle persone di esprimere la propria volontà. Esprimere la propria volontà è un diritto ma deve diventare anche un dovere. Lo si può fare inviando una lettera al compimento del 18 anno, chiedendo la volontà al momento del rilascio e rinnovo della CI e della patente ecc. Inoltre dobbiamo dare l'opportunità, come già c'è, di esprimere la volontà liberamente (tesserino Swisstransplant, sito Swisstransplant, lettera autografa e chi più ne ha più ne metta). Chi proprio non vuole esprimersi per iscritto ha sempre la possibilità di parlarne in famiglia e di esprimere la propria opinione in famiglia. Se dopo tutto questo una persona non si è espressa allora può scattare il consenso presunto. Mi raccomando, si può essere a favore o contro la donazione d'organi, ma in ogni caso dobbiamo esprimere la nostra volontà. Non lasciamo questa incombenza ai nostri familiari.

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Sottoscrivo in toto. Si rischia di lasciare ai familiari l'incombenza di prendere rapidamente una decisione importante in un momento già drammatico.
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