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BERNAIl sistema di compensazione delle emissioni di CO2 sarà meglio controllato

17.10.17 - 12:45
Il sistema di compensazione delle emissioni di CO2 sarà meglio controllato

BERNA - Il sistema di compensazione delle emissioni di CO2 deve essere meglio controllato. La Confederazione reagisce così a un rapporto del Controllo federale delle finanze (CDF), che aveva rivelato come il metodo attuale non consenta di evitare le frodi.

Il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha posto oggi in consultazione una revisione dell'ordinanza sul CO2, si legge in una nota odierna. Essa prevede disposizioni vincolanti per i progetti di compensazione.

Dall'entrata in vigore della legge sul CO2 nel 2013, gli importatori di carburanti devono compensare una parte delle emissioni di anidride carbonica attraverso il finanziamento di progetti. Questi ultimi sono approvati da organi di controllo prima di ottenere il via libera dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).

Rischio elevato di frode

In un rapporto pubblicato nell'agosto 2016, il CDF aveva constatato un elevato rischio di frode: talune indicazioni si basavano su autodichiarazioni che sarebbero state volontariamente falsate, dei rapporti consegnati all'UFAM erano lacunosi e i documenti venivano forniti soltanto a posteriori.

Per il Controllo federale delle finanze, il sistema attuale è troppo complesso. Inoltre, sono stati constatati diversi problemi e persino una segnalazione di frode: vi sarebbe stato un tentativo di influenzare il lavoro di un organo di controllo.

Il CDF aveva pure osservato che l'indipendenza di tali organi - dieci in totale - non fosse sempre garantita. Taluni sono coinvolti in processi che dovrebbero controllare. Inoltre, questi organi redigono talvolta perizie la cui qualità sarebbe "insufficiente", il che costringe l'UFAM a verificare una seconda volta i documenti.

Disposizioni vincolanti

La revisione dell'ordinanza sul CO2 mira a rimediare a queste lacune. Alcune disposizioni relative a progetti di compensazione svizzeri diventeranno vincolanti. Ad esempio, d'ora in poi dovrebbero essere utilizzati metodi unificati per il calcolo delle riduzioni di emissioni, precisa il DATEC. Lo stesso vale per i progetti inerenti alle reti di riscaldamento e i gas prodotti nelle discariche.

In futuro, l'UFAM avrà pure la competenza di definire la forma del dossier per le richieste di progetti di compensazione realizzati in Svizzera. La revisione consentirà pure di migliorare la parità di trattamento dei richiedenti.

Altro cambiamento: gli emolumenti per il rimborso della tassa sul CO2 saranno ridotti. La richiesta di riduzione dei costi formulata da imprese aventi diritto al rimborso viene considerata "giustificata" dall'UFAM. L'esperienza acquisita e la standardizzazione delle domande di rimborso hanno permesso di ridurre le spese.

Smaltimento delle ceneri di legno

Il DATEC pone parallelamente in consultazione anche una revisione dell'ordinanza sullo smaltimento dei rifiuti, in particolare delle ceneri di legno.

La combustione del legno genera del cromo VI, ovvero un elemento idrosolubile, altamente tossico, cancerogeno che può generare mutazioni. La modifica dell'ordinanza propone che le ceneri derivanti da legno non trattato, possano essere depositate presso discariche di tipo B (per rifiuti minerali non problematici) per un periodo transitorio di 5 anni.

Le ceneri di legno in generale potranno invece essere depositate presso le stesse discariche che accolgono le scorie provenienti dall'incenerimento dei rifiuti (tipo D), senza limiti di tempo.

Migliore coordinamento

L'ordinanza sulla protezione contro gli incidenti rilevanti viene pure modificata e sottoposta a consultazione. Secondo il DATEC, la prevenzione degli incidenti maggiori e la pianificazione delle zone edificabili devono essere meglio coordinate. Nei dintorni degli impianti (aziende chimiche, gasdotti e oleodotti) sottoposti a questa ordinanza si costatata un'urbanizzazione sempre più marcata. In caso di incidente maggiore, cresce il numero di persone a rischio.

La consultazione relativa alle tre ordinanze scadrà il 5 febbraio 2018.

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