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Una 25enne di Tenniken ha salvato tre animali dal macello trovando loro “un’occupazione” del tutto originale. Ora propone corsi di relax in cui abbracciare e spazzolare i bovini
TENNKIEN - Sdraiarsi a fianco di una mucca, coccolarla, spazzolarla: sono solo alcune delle insolite attività proposte presso la fattoria Gisiberg a Tenniken. Sybille Zwygart, figlia della famiglia che gestisce la struttura agricola nel Canton Basilea Campagna, ha ideato la bizzarra “terapia di relax” circa un anno fa, ispirandosi a una pratica molto in voga nei Paesi Bassi.
Durante le sue sessioni, Sibylle lavora con Svea, Sven e Svenja, tre mucche che la ragazza ha addestrato dopo averle salvate, in giovane età, dal macello in quanto sterili. «Ho dovuto promettere a mio padre che i tre animali avrebbero permesso di guadagnare sufficiente denaro per il loro mantenimento», ha spiegato ai colleghi di 20 Minuten la giovane, costretta quindi a trovare rapidamente una soluzione. E facendo di necessità virtù, la 25enne ha trovato l’idea giusta: «Questi animali si prestano molto ad abbracci e coccole perché amano il contatto fisico e sono creature molto calme di natura».
Pratica poco conosciuta - Il costo dei corsi? 50 franchi per circa due ore di “terapia”. Durante le prime fasi i partecipanti seguono una breve introduzione teorica e in un secondo momento entrano direttamente in contatto con gli animali, spazzolandoli: «Quando la confidenza è reciproca, le coccole possono iniziare», spiega la studentessa di veterinaria, sottolineando che l’offerta è rivolta a chiunque sopra i 7 anni.
Per il momento, solo una decina di persone si sono presentate a Tenniken per prendere parte alla singolare terapia a base di abbracci. «Sfortunatamente la pratica non è ancora molto conosciuta in Svizzera. Ecco perché per il momento i guadagni non permettono di coprire i costi. Per ora è mio padre a darmi una mano».
Evitare di gesticolare - Mario Becker, specialista del comportamento animale, si è però detto poco convinto dell’offerta proposta dalla giovane: «La mucca non è un pupazzo. Abbracciarsi con gli esseri umani non appartiene ai suoi bisogni naturali». E se da un lato riconosce che i bovini siano in genere animali calmi e amanti del contatto fisico, dall’altro sottolinea l’importanza del fatto che sia l’animale a decidere di avvicinarsi all’essere umano e non il contrario, ricordando inoltre di «evitare assolutamente di gesticolare».
