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BB/BN BEST EVER«L'infortunio di Chibirev? Che peccato...»

17.08.17 - 09:33
Paolo Imperatori ripercorre la stagione dell'Ambrì '97-'98, conclusasi in semifinale in seguito a una serie molto tirata contro lo Zugo
Keystone
«L'infortunio di Chibirev? Che peccato...»
Paolo Imperatori ripercorre la stagione dell'Ambrì '97-'98, conclusasi in semifinale in seguito a una serie molto tirata contro lo Zugo
SPORT: Risultati e classifiche

AMBRÌ - Una buona stagione conclusasi in semifinale. L'Ambrì targato 1997-98 era stato estromesso dallo Zugo al termine di una serie al cardiopalma durata sette gare.

I biancoblù di Larry Huras avevano letteralmente mollato negli ultimi due incontri (terminati con i risultati di 5-0 e 7-2), proprio dal momento in cui Igor Chibirev, uno degli uomini chiave di quella squadra, era stato messo ko da un duro intervento di Dino Kessler. E da lì non c'è stato più nulla da fare... Il gemello del gol di Oleg Petrov era mancato terribilmente ai leventinesi (i due avevano messo insieme 214 punti nell'arco della stagione!). 

Ripercorriamo quel campionato con l'allora 22enne Paolo Imperatori. 

Paolo, cosa ti ricordi della serie con lo Zugo?
«Era stata una sfida molto equilibrata. La serie era veramente tirata, sino a quando Dino Kessler con un intervento davvero rude non aveva messo ko Chibirev».

Se l'Ambrì fosse andato in finale avrebbe poi vinto il titolo?
«Difficile da dire, c'era davvero tanto equilibrio. Chissà però che con Chibirev le cose non sarebbero potute andare diversamente...».

Veniamo a te: tu eri reduce da un'esperienza ad Herisau e proprio in quella stagione eri tornato ad Ambrì...
«Esattamente. L'anno prima ero ad Herisau dove avevamo ottenuto la promozione. Al termine del campionato il club appenzellese puntava a tenermi, ma alla fine l'Ambrì mi aveva convinto a far ritorno in Ticino poiché mi riteneva maturato. In quell'Ambrì, ricco di qualità, giocavo poco ed era per questo che avevo chiesto e ottenuto di andare ogni tanto a giocare con il partner team Losanna in LNB».

Ad Ambrì alla transenna c'era il "vecchio volpone" Larry Huras...
«Aveva portato diversi cambiamenti. Era un tecnico molto duro, ma con il senno di poi posso dire che è stato il miglior allenatore che ho avuto. Molto meticoloso e molto attento alle analisi video. Non lasciava nulla al caso. Adesso i coach moderni sono tutti così, ma lui era il primo ad aver portato alcune novità...». 

Quanto è cambiato l'hockey di oggi rispetto a quello di 20 anni fa?
«Direi tantissimo. Prendiamo la preparazione estiva, ai tempi era davvero all'acqua di rose. Non come adesso. Se ti capitava di avere un mezzo infortunio andavi comunque sul ghiaccio, ora non succede più. Non perché i giocatori adesso non vogliono, ma proprio perché non ce la fai. Sono cambiate le cose...». 

Un aneddoto di quella stagione?
«Mi ricordo che con Larry guardavamo tanti video per analizzare le partite. E nella famosa serie con lo Zugo aveva tirato fuori un episodio per spronarci. Patrick Sutter provocava molto i nostri uomini migliori, tra cui Oleg Petrov. Quest'ultimo per vendicarsi aveva effettuato un check molto duro all'indirizzo dello stesso Sutter, che poi era rimasto sul ghiaccio dolorante ed era tornato in panchina strisciando. Petrov non era solo un fenomeno tecnicamente, ma ti dava l'esempio anche con questi "giochetti"...».   

Quale Ambrì preferisci tra quello del 1999/2000 e quello del 1997/1998? Vota nel sondaggio

 

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COMMENTI
 

hcap76 6 anni fa su tio
Ivan Tti....sei capace di fare qualche commento costruttivo? Se non t'interessa potresti benissimo startene zitto !!! Ci sono persone alle quali interessa ad altre meno ma non vedo il motivo ogni volta di rompere le scatole con i tuoi commenti diciamo così "che disturbano un pochino"
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