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CESENAHayden, campione sorridente, è partito per il suo ultimo giro

23.05.17 - 07:00
Solare, disponibile e sempre positivo, lo statunitense sarà ricordato come un uomo vero prima ancora che come un grande sportivo
Keystone
Hayden, campione sorridente, è partito per il suo ultimo giro
Solare, disponibile e sempre positivo, lo statunitense sarà ricordato come un uomo vero prima ancora che come un grande sportivo
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CESENA (Italia) - La storia di un campione amatissimo, di un uomo divertentissimo, non si è chiusa, tra le lacrime di chi lo ha amato e ammirato, ieri pomeriggio. Si era già interrotta da un po', dallo scorso mercoledì quando, inforcata la sua bicicletta, si era lanciato per le strade romagnole per l'ennesimo allenamento. La musica nelle orecchie e, forse, un attimo di distrazione, sono costate carissimo a Kentucky Kid. Il fato ha infatti deciso di “metterlo” in mezzo a un incrocio (attraversato senza rispettare un stop, almeno pare, stando a quanto comunicato dalla Polizia stradale di Misano Adriatico) proprio nel momento in cui un'auto stava transitando a velocità sostenuta. L'impatto è stato inevitabile, le ferite riportate devastanti. Sfondato il parabrezza e finito sull'asfalto - senza le protezioni da motociclista al quale era abituato - lo statunitense è stato subito soccorso. È stato stabilizzato e trasportato all'Ospedale di Rimini. Poi un'altra corsa verso la più attrezzata struttura di Cesena, dove è stato subito trasferito nel reparto di rianimazione. Da quel momento la corsa si è però fermata. Le sue condizioni non hanno infatti reso possibile un intervento per provare a ridurre l'ematoma a livello cerebrale e i medici, come i parenti e la fidanzata, arrivati in Italia dagli States, non hanno potuto far altro che attendere e sperare. Attesa e speranza sono svanite nella sera di ieri, quando il campione ha smesso di combattere. E sono cominciate le lacrime.

A 35 anni ci ha lasciato uno dei più amati e conosciuti protagonisti del circus delle due ruote. Ci ha lasciato un campione vero, uno dei primi capaci di battere Valentino Rossi quando questi era ancora un extraterrestre. Ci ha lasciato un ragazzo genuino, simpatico, solare, perbene. Lo sgomento per quanto accaduto, per un destino strano, che ha preservato lo statunitense mentre filava a 300 km/h ma non lo ha salvato quando era probabilmente a 30 km/h, non s'acquieterà di certo facilmente. È in ogni caso inutile, in questo momento, maledire l'automobilista o la sfortuna: servirebbe a poco e non avrebbe reso felice Nicky. Lui, sempre positivo, avrebbe preferito un sorriso. Ricordiamolo dunque così: con gli occhi luccicanti e di buonumore, come quando saliva sulla sua moto, dava gas e si lanciava in pista.

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