I giocatori biancoblù sono chiamati a una reazione d'orgoglio questa sera alla BCF Arena: la serie dice 2-0 in favore del Gottéron
AMBRÌ - Facce scure, volti preoccupati e un futuro che non può non incutere timore. L'Ambrì sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia e mai come quest'anno la retrocessione nell'"inferno" della LNB è un pericolo reale.
La stretta attualità dice che la formazione di Dwyer è sotto per 2-0 contro il Friborgo nella serie valida per la finale playout: ciò significa che solo un miracolo potrà "togliere" ai leventinesi il peso di dover disputare lo spareggio contro la vincente del campionato cadetto.
I primi 120' della serie hanno detto che Duca e compagni non hanno gli argomenti validi per mettere in difficoltà i ben più affamati Dragoni: 10 gol subiti e 1 solo fatto è un bottino che non lascia spazio a commenti.
Nella giornata di ieri, tramite una nota, la società ha reso noto di aver rinnovato la fiducia a coach Dwyer almeno sino alla partita in programma questa sera. Un'altra brutta sconfitta, però, potrebbe costare caro al tecnico biancoblù. La società infatti non può attendere troppo: l'orlo del precipizio è lì dietro l'angolo.
Ora sulla panchina servirebbe come il pane un uomo capace di motivare un gruppo con il morale sotto i tacchi, oltre che un uomo che abbia a cuore le sorti dell'Ambrì. Non da ultimo un allenatore che conosca come le proprie tasche pregi e difetti della rosa leventinese.
Luca Cereda, in caso di bisogno, se la sentirà di prendere in mano una squadra allo sbando? Per il coach dei Ticino Rockets sarebbe senza dubbio una sfida "stimolante", ma allo stesso tempo rischiosa e complicata.
Una reazione, questa sera sulle rive della Sarine, è attesa anche dai giocatori. Nonostante nella prima parte della sfida di giovedì sera si sia vista una squadra un tantino più affamata, ora i leader devono prendersi le proprie responsabilità. A partire degli stranieri. È anche una questione d'orgoglio e di attaccamento alla maglia.