SUPER LEAGUEBilancia in mano per mister Tami, il Lugano ha bisogno di equilibrio

LUGANO - Caduto mercoledì contro il San Gallo, il Lugano non ha il tempo per leccarsi le ferite: domenica c'è la tostissima trasferta di Basilea.

Un'ottima difesa, un pessimo attacco. Così si può spiegare - in maniera estremamente sommaria - per quale motivo, fino a ora, i bianconeri hanno tanto faticato in campionato.

Partendo dal presupposto che quando si parla di attacco non si pensa solo a Marzouk e soci (e quando si tira in ballo la difesa non ci si riferisce solo agli uomini schierati davanti a Da Costa), è chiaro a questo punto che i sottocenerini abbiano un problema di equilibrio. Sono ottimi nella fase di protezione della loro area mentre faticano quando devono fare ripartire l'azione. Questo, tradotto, significa che sì concedono pochissimo ai rivali di turno, quando però si tratta di innescare le punte fanno fatica. Gerndt e quelli che si muovono accanto a lui non sono infatti fin qui riusciti a lasciare il segno. Un po' per colpa loro, delle loro imprecisioni, un po' perché sono stati chiamati in causa con il contagocce. E così, spessissimo, è toccato ai centrocampisti tentare di creare e anche concludere.

Cosa fare per risolvere la questione? Tami deve trovare il modo di far alzare il baricentro del gioco, rendendo produttivo il possesso palla. Il tutto senza però scoprire la difesa, “cassaforte” con la quale il Lugano potrebbe blindare la salvezza. Il problema è che tutto ciò il mister ticinese deve farlo velocemente. Cominciando magari già da domenica, quando i bianconeri saranno ospiti del Basilea. I renani non sono una corazzata e, cambiato il loro sistema di gioco, sono ancora in cerca della quadratura del cerchio. Questo dovrebbe regalare qualche chance in più a Mariani e compagni, che in ogni caso dovranno penare parecchio per uscire indenni dal Sankt Jakob-Park.