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Domenica pomeriggio il Lugano sfiderà lontano dai propri tifosi il Lucerna: «Gli svizzero-centrali fisicamente stanno bene e hanno già il ritmo del campionato nelle gambe»
LUGANO - Ha avuto luogo nella giornata di oggi - venerdì 21 luglio - la prima conferenza stampa del Lugano della stagione 2017/2018.
La formazione allenata da Pier Tami affronterà domenica (ore 16) il Lucerna fuori casa e si preannuncia una sfida molto difficile per i bianconeri. «È passato quasi un mese da quando siamo arrivati e siamo pronti per battagliare, ce la giocheremo», sono state le prime parole dell'allenatore ticinese. «Ci sono diversi aspetti positivi come per esempio il recupero di alcuni giocatori che erano infortunati. Penso che siamo al massimo per quanto riguarda la nostra condizione momentanea e la squadra sta acquisendo la sua fisionomia. Dobbiamo sicuramente crescere, il punto di partenza non è ancora quello che deve essere, ma è così per tutti».
Ma come giudica Pier Tami gli avversari di domenica? «Il Lucerna è certamente pronto. Le due gare che gli svizzero-centrali hanno disputato in Europa League sono servite e hanno sicuramente già il ritmo del campionato nelle gambe: fisicamente stanno bene. Il gruppo è a grandi linee il medesimo dello scorso campionato e quindi lo conosciamo: sarà una battaglia. Andiamo a Lucerna consapevoli di poter fare risultato, dovremo giocare un calcio coraggioso, che mostra una certa iniziativa nelle due fasi, con e senza palla. L'attitudine è quella giusta, concentriamoci al massimo su questa partita».
Quanto tempo ci vorrà per vedere il vero Lugano? «Molti giocatori non sono ancora al top della condizione fisica, come per esempio Piccinocchi. Dal canto suo Crnjgoi ha iniziato la vera preparazione soltanto da una decina di giorni, ma non voglio rinunciare a lui: è un giocatore che dà forza e spinta»
Cosa si aspettava il tecnico dal mercato? «Niente di particolare, anche perché sono consapevole delle difficoltà che ci possono essere nel mercato svizzero. Negli altri campionati è tutto diverso dato che c'è più tempo per operare, ci sono altri ritmi per costruire una squadra, quindi posso immaginare le difficoltà che può incontrare una società. Ritengo che gli acquisti migliori siano stati quelli di Sabbatini, Mariani, Golemic, Mihajlovic e Crnjgoi, visto che avevo paura che potessero partire e invece sono rimasti. Possono crescere ulteriormente e ho fatto capire quanto per il Lugano questi giocatori potessero essere importanti».
