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L'OSPITEI pianti di Messi l'evasore. «Tornerà. 10'000'000 di multa per lui sono come 200 franchi per noi»

29.03.17 - 10:36
Criticato da media, fan e addetti ai lavori, l'argentino sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua carriera. E tra poco finirà in tribunale...
Keystone
I pianti di Messi l'evasore. «Tornerà. 10'000'000 di multa per lui sono come 200 franchi per noi»
Criticato da media, fan e addetti ai lavori, l'argentino sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua carriera. E tra poco finirà in tribunale...
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BARCELLONA (Spagna) - Messi non è più quello di una volta. Messi è fermo, è lento, "gira" lontano dalla porta. Messi è distratto. Messi ha truffato il fisco. Messi gioca all'ombra di Neymar e presto sarà rimpiazzato da Dybala. Messi vuole andare via da Barcellona. Il Barcellona non vuole più Messi. Negli ultimi mesi su Lionel, l'argentino di Rosario che ieri si è preso 4 turni di squalifica per aver insultato un arbitro, si è detto di tutto. E nel fiume di inchiostro sprecato per raccontarlo, poche parole sono state lusinghiere.

Capita. I campioni sono fatti così, non lasciano mai indifferenti e generano invidia. Però, questo lo si deve ammettere, il rapporto complimento-critica non è mai stato sbilanciato come ora. Dove sono finiti, quindi, i tanti che fino a poco tempo fa idolatravano il dieci blaugrana? E soprattutto, quanto c'è di vero nelle critiche che hanno travolto la Pulce?

«Se si parla del presente, di quel che si vede in campo, si deve ammettere che Messi non è più devastante come una volta - è intervenuto Arno Rossini - ma un periodo complicato può capitare a tutti. Anche ai grandissimi».

Quindi non stiamo assistendo al declino di un fenomeno?
«No, assolutamente. Lionel non ha ancora compiuto 30 anni. Ha la possibilità di tornare al top. Anzi, sono sicuro che lo farà. Giocherà ai massimi livelli per le prossime tre-quattro stagioni, collezionerà un paio di palloni d'oro, e poi forse rallenterà».

Il contratto da rinnovare, Neymar che gli fa ombra nel suo Barça, i problemi con il fisco, il possibile arrivo di Dybala a levargli spazio: quanti crucci ha l'argentino...
«Tra tutti questi "problemi", l'unico vero penso riguardi il processo per evasione fiscale che deve sostenere».

Lionel è stato accusato di aver nascosto dei guadagni. L'evasione gli è costata, in prima istanza, 21 mesi di reclusione e la confisca di 4,1 milioni di euro. E ora...
«C'è l'appello. E l'udienza è fissata tra i match contro la Juventus, il ritorno dei quarti di Champions League, e il "Clasico" con il Real Madrid in campionato. Non è però il dover comparire in aula che lo preoccupa. Non solo almeno».

E cosa allora?
«Parliamoci chiaro: se anche venisse confermata la condanna, Messi non finirebbe in prigione. E in quanto alla possibile multa: uno che a fine carriera avrà messo da parte un miliardo di euro, o qualcosa del genere, può preoccuparsi di qualche milione da pagare? Per lui un'ammenda da 10'000'000 equivale a una da 200 franchi per noi. Il problema, però, è che da mesi l'argentino è sotto attacco. È sotto pressione».

È preso di mira?
«Assolutamente. Quando si parla di lui si pensa prima di tutto al processo. E di sicuro lui ne soffre».

E non rende il massimo.
«Per la prima volta in carriera il pallone non è in cima ai suoi pensieri. Ma vedrete, presto sarà tutto finito e la Pulce risalirà».

Però dovrà confrontarsi con chi spinge per avere il suo posto...
«Chi Neymar? Dybala? Messi è Messi. Messi è il Barcellona. Il brasiliano, intelligentissimo, ha riconosciuto la leadership in squadra dell'argentino. Gioca con lui, vince titoli e continua a crescere. Non è una minaccia. Il fantasista della Juve, invece, non è una minaccia. Prima di tutto si deve capire se arriverà a determinati livelli e poi se andrà al Barça. Se anche fosse, lui è il futuro. Lionel il presente».

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