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UNIHOCKEYA Special Olympics sorride anche un pezzo di Ticino

22.03.17 - 21:38
La Svizzera di unihockey, nella quale è folta la rappresentanza di atleti del nostro cantone, è in semifinale ai World Winter Games
A Special Olympics sorride anche un pezzo di Ticino
La Svizzera di unihockey, nella quale è folta la rappresentanza di atleti del nostro cantone, è in semifinale ai World Winter Games
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GRAZ (Austria) - Una folta pattuglia di ticinesi sta vincendo, convincendo ma soprattutto emozionando ai World Winter Games di Special Olympics. La squadra di unihockey svizzera, nella quale il nostro cantone è ben rappresentato, ha infatti fin qui disputato un gran torneo e domattina si giocherà, contro la Danimarca, l'accesso alla finalissima.

I risultati del gruppo rossocrociato sono importantissimi. Prima che i numeri è in ogni caso l'esperienza fin qui vissuta dai ragazzi da considerare come una vittoria.

«Sì, è proprio così - ci ha confermato Jimmy Storni, che insieme con Alessia Della Bruna allena il team elvetico - è un'emozione incredibile, una storia partita da lontano e che ora viviamo intensamente».

I ragazzi - tra cui ci sono i ticinesi Sandra Caranzano, Astrid Tomasina, Ivan Andrijanic, Ciro Bondolfi, Davide Ciampini, Carlo Gugelmann, Giovanni Menini, Mirko Mordasini, Davide Nicora e Ramon Perez - saranno al settimo cielo...
«Loro sono semplicemente entusiasti. Non solo per le partite, quanto piuttosto per tutta l'avventura. Si sta insieme, si vivono bei momenti... abbiamo per esempio appena finito di tifare per la Spagna, con la quale condividiamo l'hotel a Graz».

Pensavate, alla partenza, di poter fare tanta strada nel torneo?
«No, non ci aspettavamo di poter "arrivare" così avanti, nonostante il programma particolare della competizione. Nei primi due giorni abbiamo giocato contro tutte le rivali. Al termine di questa fase sono stati composti dei gironi a seconda delle qualità delle squadre, così da assicurare una competizione entusiasmante per tutti. Noi siamo riusciti a fare bene nel nostro raggruppamento e... eccoci qui».

Va bene la natura dell'evento, va bene l'esperienza fantastica per i ragazzi... però a questo punto si pensa a vincere...
«Assolutamente. Io e Alessia dovremo fare scorta di caramelle per la gola perché dalla panchina non smettiamo di urlare neppure per un secondo. E poi, insomma, dare il massimo in campo vuol dire onorare il giuramento di Special Olympics: "Se non riesco a vincere voglio almeno dimostrare quel che so fare"».

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