CANTONEQuando l'“arte” dei media è una questione di design

LUGANO - Che cosa si diventa da grandi? Tante cose, ma in fondo solo una. «Artista dei media», per dirla con una definizione che riassume il senso della nuova formazione duale, in partenza dal prossimo settembre allo Csia di Lugano, dedicata all'«Interactive media design».

Creare una pagina web, un'animazione, un trailer da guardare su tablet, smartphone oppure tv; cimentarsi con il 3D, nuovo futuro di una tecnologia che con il computer lavora ma del computer vuole combattere lo strapotere che minaccia l'occupazione degli uomini. «Abbiamo voluto colmare una lacuna grossa che esisteva in una professione finora relegata alla formazione universitaria», spiega Stefano Gazzaniga, vicedirettore di Viscom (Associazione svizzera comunicazione visuale).

Nel settembre 2016 l'inaugurazione della formazione a tempo pieno, 12 iscritti; ora lo sbarco «in un sistema che è il fiore all'occhello della nostra economia, perché garantisce una formazione teorica e pratica, maggiore facilità d'ingresso nel mondo del lavoro e stipendi più elevati». Quattro anni da cominciare subito, al termine delle scuole medie, invece di attendere in una realtà che non ha tempo di aspettare. Anche per questo viene difficile dire che cosa si imparerà. «Questa è e sarà una formazione in perenne movimento, perché la tecnologia cambia di giorno in giorno».

Requisiti: pochi ma essenziali. «Vedute aperte e disponibilità ad acquisire sempre nuove competenze». Almeno cinque i posti di tirocinio già disponibili, «ma confidiamo che aumentino». Senza per questo fare concorrenza alla Supsi. «Ma no. I profili sono differenti. Diciamo che chi esce dall'università è orientato verso la gestione di progetti importanti; la formazione duale è più strategica, improntata piuttosto sulla creatività e l'implementazione di questi progetti. In un mercato che si evolve con tanta velocità, può essere molto interessante».