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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato Azionario Svizzera: i tassi invariati rassicurano i mercati

26.09.16 - 12:02
D. Meroni, Equity & Fund Analysis BSI
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Mercato Azionario Svizzera: i tassi invariati rassicurano i mercati
D. Meroni, Equity & Fund Analysis BSI

Si è ripetuto questa settimana un copione precedentemente collaudato: i mercati azionari, e la Svizzera non fa eccezione, hanno focalizzato la loro attenzione sulle possibili mosse delle rispettive banche centrali, le quali, a loro volta, tendono a seguire le coordinate tracciate dalla Fed. Nella sessione di fine estate, solo la BoJ ha modificato la propria retorica, ma per il mercato svizzero la rilevanza maggiore è rivestita dalla decisione della Fed di lasciare nuovamente invariati i tassi, una decisione che il mercato aveva già parzialmente scontato, concedendo solo una piccola probabilità di sorpresa. Questa residua probabilità aveva comunque spinto il USD ad un leggero rialzo all’interno della fascia di oscillazione mantenuta durante l’estate, quindi al momento della comunicazione della Chair Yellen il CHF si è nuovamente rafforzato con un’ampia oscillazione giornaliera, accompagnato da un rialzo della borsa.

Uno scenario simile si era prodotto in occasione delle precedenti riunioni della Fed, quando le probabilità di rialzo erano più elevate, mentre questo appuntamento era anche permeato della incombente elezione presidenziale, ma in conclusione la dinamica si è ripetuta.

La prima reazione dell’SMI è stata risolutamente positiva e l’indice si è rapidamente riportato sopra gli 8'300 punti, un limite superiore delle oscillazioni minimaliste che l’indice ha proposto da luglio in poi, tuttavia, l’apprezzamento del CHF ha tolto vento dalle vele di una dinamica che precedentemente abbiamo descritto come indispensabile per una fase crescente della borsa svizzera, ossia una rotazione settoriale che portasse nuovamente in primo piano il farmaceutico, settore che però necessita un rialzo del USD, ancora una volta smorzato sul nascere.

I cicli borsistici dell’estate si sono alternati quindicinalmente, e la recente spinta potrebbe quindi essere già al capolinea, dopo che le aspettative di un USD più forte si sono ritrovate nuovamente posticipate alla scadenza di dicembre. Intanto, l’SMI continua a variare entro una fascia relativamente ristretta determinando una nuova contrazione della volatilità. Grazie ad essa possiamo affrontare le prossime sessioni con una certa tranquillità. L’auspicata dinamica di una accresciuta rotazione settoriale si è infatti verificata solo parzialmente ad opera di società come Richemont che erano rimaste eccessivamente penalizzate nel recente rally, ma non ha coinvolto le grosse capitalizzazioni, lasciando quindi invariato il potenziale borsistico e cronologico di un possibile recupero.

Nel settore farmaceutico ci sarebbero anche degli ingredienti aggiuntivi, che riaffiorano periodicamente, ossia l’annosa decisione di Novartis di cedere l’importante partecipazione strategica detenuta in Roche. Il rischio di annacquare il mercato è in questo caso scongiurato, vista la dimensione del pacchetto che potrebbe suscitare l’interesse di sinergie con altri colossi del settore e non solo di speculazioni finanziarie. Sarebbe uno scenario vincente su più fronti, e il motore di un nuovo rally per l’SMI.

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