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LUGANOErmal Meta: «Il successo non mi interessa se non c'è il messaggio»

21.04.17 - 10:00
Parola del cantante di "Vietato Morire", recente disco di platino: «I talent? Spietati ma oggi come oggi sono l'unica chance per emergere»
Ermal Meta: «Il successo non mi interessa se non c'è il messaggio»
Parola del cantante di "Vietato Morire", recente disco di platino: «I talent? Spietati ma oggi come oggi sono l'unica chance per emergere»

LUGANO - Un'adolescenza «sul piano», da «nerd del pianoforte quasi leopardiano» passando per «una fase indie», una da autore di canzoni «in continua rincorsa e in costante ricerca del bello» fino al successo di Sanremo con quel “Vietato Morire” che gli è valso il secondo posto all'Ariston e un disco di platino.

Per Ermal Meta successo e riflettori contano? Sì e no: «L'importante è averlo fatto con una canzone che ha un messaggio», ha raccontato l'artista italiano di origini albanesi durante una conferenza stampa a Besso presso gli studi della Rsi, «mi piace scavare in profondità nelle cose, sono come un minatore. Rimanere in superficie, magari con un motivetto scemo, non mi interessa».

La formula per fare una bella canzone? Per lui, anche nei pezzi vergati per gente del calibro di Fragola, Mengoni e Marrone resta l'autenticità: «Devo credere in quello in cui scrivo, devo sempre dare un po' di me, e spesso mi salasso (ride). In ogni caso non penso mai a un possibile pubblico, la strizzatina d'occhio compiacente non mi riesce bene... Per me la parola d'ordine è sempre “tutta la verità”, la musica non è una fiction... Si rischia di creare mostri tipo Frankenstein, senza la scintilla vitale»

Per quanto riguarda gli assai discussi talent nemmeno troppo a sorpresa - è pur sempre giudice di "Amici" - Meta qualche parolina buona ce l'ha: «Al giorno d'oggi è l'unica occasione per un giovane artista di farsi notare dalle case discografiche che hanno smesso di fare scouting e di cercare attivamente nuovi talenti. Certo la selezione è spietata e crudele: da cinquecento artisti quanti ce ne ricordiamo? Forse 4, 5 ma nell'attuale realtà italiana resta l'unico modo».

Per il 36enne è ora tempo di mettersi sulla strada: «Prima ci sarà una "messa in pista" nei club live, poi si andrà nei teatri e nelle piazze almeno fino a settembre. Date in Svizzera? Per ora ancora non ce ne sono, ma ci stiamo lavorando».

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