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PRO JUVENTUTEStimolo o stress?

18.05.17 - 06:00
È nostra responsabilità di adulti quella di garantire ai giovani che il confine che porta dall'ambito dello stimolo alle paludi dello stress non venga mai oltrepassato
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Stimolo o stress?
È nostra responsabilità di adulti quella di garantire ai giovani che il confine che porta dall'ambito dello stimolo alle paludi dello stress non venga mai oltrepassato

Di recente mi è successo di incontrare un funzionario di banca con il quale ho avuto una piacevole chiacchierata. Gli ho chiesto che aria tira nel suo settore, aspettandomi, forse, peste e corna per tutto e tutti. La premessa - già tutto un programma - suonava qualcosa del tipo: «Lavoro per una banca media…». Interessante però è stato quello che ne è seguito, poiché il giovane quadro mi ha confessato che i suoi superiori non lo sottoponevano a stress, ma lo stimolavano continuamente.

Stress e stimolo: la linea che distingue l'uno dall'altro è sottile, basta poco per superarla. Pensiamo allora ai nostri giovani e poniamoci, da adulti, la domanda se quello che noi proponiamo loro può esser riassunto nella categoria della sorgente di stimolo o in quella della fonte di stress. Quanto organizziamo i pomeriggi per i nostri ragazzi li stiamo stressando con una sequela di impegni che interessano soprattutto noi o li stiamo stimolando con una serie di occasioni che sono loro fonte di esperienza, crescita appassionata, sviluppo in tutti i suoi aspetti?

Lo ripeto, la linea è sottile. Per questo va costantemente verificata proprio con chi è il primo protagonista di tutta la storia. Ascoltiamo i nostri ragazzi e appuriamo che ciò che proponiamo loro sul piano delle attività necessarie alla loro crescita è da loro vissuto in maniera serena e, appunto, quanto più costruttiva possibile. È nostra responsabilità di adulti quella di garantire che il confine che porta dall'ambito dello stimolo alle paludi dello stress non venga mai oltrepassato.

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