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PRO JUVENTUTEPubblicità aggressive, canoni di estetica e perfezione: quando i giovani sono sotto pressione

08.12.16 - 08:00
Ci accorgiamo veramente di quello che passa un giovane adolescente?
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Pubblicità aggressive, canoni di estetica e perfezione: quando i giovani sono sotto pressione
Ci accorgiamo veramente di quello che passa un giovane adolescente?

Mi incammino, a piedi, su una delle vie centrali di una cittàqualsiasi… Prima di tutto incontro un fast food, che promette cibi succulenti e nutrienti, nel pieno rispetto dell'ambiente e dei gusti di ognuno. Non ho fame, ma una capatina ci starebbe…

Poi una boutique, dove i manichini in vetrina mi rappresentano fino in fondo o, meglio, vorrei che mi rappresentassero: alti, ben proporzionati, muscolosi quanto basta. Non esiste che non entro a dare un'occhiata. Intanto, il telefono cellulare squilla…

Dopo una breve sosta in spazi illuminati artificialmente e dove la musica è assordante, esco di nuovo sul viale. Un'insegna pubblicitaria mi dice che posso avere un'auto anche se non ho – ancora – i soldi per pagarla. Pian piano… Ci penseròl, un tanto al mese, ci potrei anche arrivare (ma quanti mesi ci vorranno per rimborsare il tutto?); e poi anche se sono disoccupato il lavoro lo trovo… è solo una questione di tempo.

Eccomi – scusate… devo rispondere a un paio di messaggi. Eccomi ora davanti a un nuovo negozio di abbigliamento, e poi un rivenditore di cellulari… Il mio ha già sei mesi e le pubblicità mi dicono che me ne regalano uno nuovo… Devo anche tagliare i capelli, perchécosì non va… E poi un bar "in", e poi un servizio di riparazione dei natel, e poi una pizzeria, altri messaggi, un venditore di panini, orologi usa e getta, altri crediti faraonici senza bisogno di garanzie, borse, jeans, cuffie per ascoltare la musica e cappellini, scarpe…

Ho diciotto anni, e ho percorso duecento metri di strada. Avverto la pressione, ma non riesco a darle un nome e nemmeno una forma. In un certo senso, vorrei che tutto questo non mi assillasse, ma non posso starmene fuori, poiché se mi apparto rischio di perdere il treno, in qualsiasi direzione esso sia diretto, non importa dove…

Non è detto che ce la faccia, ma non ho alternative…

Questo è quello che alcuni giovani di oggi potrebbero dirci, se ci prendessimo il tempo di andare con loro a prendere un caffè.

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