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PRO JUVENTUTEL’educazione dei figli è una questione privata o pubblica?

21.07.16 - 07:00
Sarebbe meglio utilizzare un approccio trasversale
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L’educazione dei figli è una questione privata o pubblica?
Sarebbe meglio utilizzare un approccio trasversale

Il tema del sostegno alle famiglie che lo Stato è chiamato ad offrire in materia di educazione fa sempre discutere. Ci sono due filosofie a confronto e i punti di contatto, pur esistendo ed essendo anche numerosi, a volte faticano ad essere ben visibili. Da una parte c’è chi sostiene che l’educazione sia una questione totalmente privata: nessuno ha il diritto di dire ad una famiglia come deve educare i propri figli. Dall’altra c’è la tesi opposta, che suggerisce che l’educazione è una questione che va affrontata tutti insieme, considerato che non c’è atto che non sia educativo. Anche qui, come quasi sempre, la verità in medias res est. Da una parte ci devono essere le istituzioni pedagogiche che si adoperano per pensare e promuovere progetti e programmi educativi; dall’altra ci sono invece le famiglie che detti progetti e programmi, se del caso, li adottano, li modificano, li fanno propri. Le cose funzionano, però, solo se si cammina insieme e non (solitamente, almeno) se l’una delle parti delega all’altra delle responsabilità che le competono o – peggio ancora – se ci si arroga il diritto di dire come devono stare le cose.

Proviamo ora ad allargare il discorso e ammettiamo che tutto ciò che facciamo (ma proprio tutto!) sorte degli effetti educativi. E, se le cose stanno così, è solo dicendo (tutti!) chiaramente come la si pensa, anche in materia educativa, che si può crescere. Che educazione vogliamo per i nostri ragazzi? In che Svizzera, in quale Europa e in che tipo di mondo vogliamo crescere le future generazioni? Proviamo a far diventare l’educazione una questione trasversale a tutte le nostre attività (famigliari, istituzionali, economiche, ambientali, formative, finanziarie e molto altro ancora) e vediamo in che modo, al di là delle parole, siamo in grado di assumerci, da adulti e fino in fondo, la responsabilità di educare i nostri ragazzi.

 

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