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PRO JUVENTUTECome si possono valorizzare le prestazione degli aiuti sociali alle famiglie?

14.07.16 - 06:00
Dobbiamo dare la possibilità agli educatori di fare il proprio lavoro e non invece di fare unicamente da garanti della sicurezza fisica dei bambini loro affidati
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Come si possono valorizzare le prestazione degli aiuti sociali alle famiglie?
Dobbiamo dare la possibilità agli educatori di fare il proprio lavoro e non invece di fare unicamente da garanti della sicurezza fisica dei bambini loro affidati

Oggi il tema del sostegno alle famiglie è nell’agenda della politica. Bene. Ci sono molte istituzioni che se ne occupano e che, nel concreto, offrono alle famiglie che più ne hanno la necessità degli apporti concreti quali la custodia dei figli, la proposta di attività per il fine settimana, la consulenza in casi di dipendenze e molto altro ancora. Tutto questo è - nella maggior parte dei casi, almeno – il frutto di un lavoro oculato, attento e professionale.

Nelle – chiamiamole così… - agenzie educative ci sono delle enormi competenze; ci sono persone che da anni fanno questo lavoro e lo sanno fare davvero bene. In che modo, vien da chiedersi, poter utilizzare meglio di quanto oggi si fa, queste competenze? In quale modo maggiormente valorizzarle al fine – come nella maggior parte dei casi succede – di non trovarsi solo a reagire ai bisogni espressi dalle famiglie ma di poter essere maggiormente propositivi con progetti educativi all’avanguardia, proiettati al futuro e – magari – portatori di visioni educative ancora solo intravedibili?

Le persone che lavorano in ambito educativo (qui mi sto riferendo al settore extrascolastico) sono dei professionisti, capaci di fare il loro lavoro e disposti ad assumersi dei rischi non indifferenti. Diamo loro la possibilità concreta di poterlo fare pretendendo da loro ciò che sanno fare, soprattutto in materia di educazione dei bambini e dei giovani e non invece – come accade purtroppo troppo di frequente – chiedendo loro di fare unicamente da garanti della sicurezza fisica dei bambini loro affidati.

 

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