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PRO JUVENTUTE Cambiare il calendario scolastico per salvare il turismo: ma che ne è dei ragazzi?

26.05.16 - 06:00
Le vacanze sono importanti per i ragazzi: servono ad elaborare ciò che hanno appreso e maturare esperienze al di fuori della scuola
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Cambiare il calendario scolastico per salvare il turismo: ma che ne è dei ragazzi?
Le vacanze sono importanti per i ragazzi: servono ad elaborare ciò che hanno appreso e maturare esperienze al di fuori della scuola

È di alcuni giorni fa la notizia che, per contribuire a salvare il turismo Svizzero, si potrebbero modificare i calendari scolastici e, in questo modo, prevedere periodi di vacanza per le famiglie svizzere che le incoraggino, in un certo senso, a fare le vacanza in casa. Detto altrimenti: la scuola viene in soccorso del turismo ma non sul piano delle competenze (formazioni, aggiornamenti, riqualifiche e riconversioni professionali per offrire il meglio al turista sul piano dell'accoglienza) ma sul piano delle prenotazioni. Non è un modo nuovo di intendere le famiglie e i giovani, i quali, in questo senso, vengono considerati come dei potenziali consumatori.

Sono consapevole del fatto che quello turistico è uno dei cardini attorno ai quali ruota la nostra economia e, in definitiva, il nostro benessere. Poco o punto ho però sentito parlare di accoglienza o di cultura dell'ospitalità… Certo, perché è in questo modo che il settore del turismo può essere utile ai nostri giovani. Ma, al di là di tutto ciò, mi chiedo perché in questa discussione non vengono – se non indirettamente – chiamati in causa i bisogni dei bambini e dei giovani. Un ragazzo che frequenta la scuola non va in vacanza perché i docenti hanno bisogno di tempo e la necessaria tranquillità per organizzare il loro lavoro o per dare occasione alla struttura scolastica di apportare le dovute modifiche al proprio procedere, ma anche – direi: soprattutto – perché hanno bisogno di pause per lasciar sedimentare quanto appreso, di intervalli per maturare altre esperienze al di fuori della scuola, di momenti di attesa per quello che sarà, e via dicendo.

Discutiamo pure sulla possibilità di modificare il calendario scolastico, ma facciamolo soprattutto considerando il fatto che stiamo discutendo anche di educazione e di scuola. In questo modo non ci sarà più bisogno di piegare le esigenze (senz'altro: vitali) dell'uno (senz'altro lecite) a quelle dell'altro.

 

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