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L'educazione non è più compito solo dei genitori
In che misura i genitori sono responsabili di quanto fanno i propri figli? La questione è vecchia come il mondo. Andiamo sul pratico: se un ragazzino, con una pallonata, manda in frantumi il vetro di una finestra è chiaro che il papà deve aprire il portafoglio e risarcire il danno da altri subito. Ma, supponiamo, se un ragazzino o una ragazzina pubblica su un social media una foto rubata ad un compagno o compagna di classe (magari ottenuta in modo non chiaro) che cosa entra in gioco? Ce la sentiamo di dire che (mi si conceda la licenza linguistica) le colpe dei figli ricadono sui padri?
Parlando con una mamma proprio di questo tipo di problema ho potuto avvertire ancora una volta quanto i genitori, in generale, si impegnino per e con i propri figli: a procurar loro una buona educazione, un buon clima familiare, un insieme di opportunità di esperienza e di sana crescita e via dicendo… Ma in quegli ambiti dove i genitori non hanno le competenze necessarie (che brutta espressione… preferisco scrivere: dove i genitori non ce la fanno…) di chi è la responsabilità se non nella collettività? Stiamo ben attenti a colpevolizzare Tizio o Caio per non seguire i propri ragazzi quando stanno davanti al computer; l'educazione è sempre più un fattore collettivo e ci riguarda tutti. E prima di credere che quello dell'uso delle nuove tecnologie da parte dei giovani è un problema preoccupiamoci ancora di più di quanto fino ad oggi abbiamo fatto per tessere delle relazioni fitte e piene di significato con i nostri giovani, siano essi nostri figlio o non, questo poco importa.