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OSPITERifiutiamo la riforma “Previdenza per la vecchiaia 2020”!

18.05.17 - 21:58
Partito Comunista
Rifiutiamo la riforma “Previdenza per la vecchiaia 2020”!
Partito Comunista

Il clima d’austerità e di misure strutturali contro le assicurazioni sociali che colpisce l’Europa intera raggiunge anche la Svizzera, con il voto favorevole dell’Assemblea federale alla riforma delle pensioni “Previdenza per la vecchiaia 2020” (PV2020), proposta dal Ministro del Partito Socialista Svizzero (PSS) Alain Berset. In seguito a svariati tentativi falliti dinanzi al popolo, il Consiglio Federale ha proposto un nuovo pacchetto globale profondamente antipopolare, caratterizzato dall’aumento dell’età pensionabile per le donne, dall’aumento dell’IVA e dalla diminuzione delle rendite del 2° pilastro.

Già nel 2010 il popolo aveva rifiutato l’abbassamento delle rendite con il 72% dei voti, esprimendo una chiara volontà politica. Tuttavia il Consiglio Federale cerca nuovamente di minare i diritti sociali dei salariati, questa volta ancora più duramente.

Le donne in Svizzera sono già molto svantaggiate a livello salariale. Questa situazione si aggrava per le pensioni, poiché esse generalmente non completano tutti gli anni di contributi o non hanno un reddito sufficiente per ottenere un 2° pilastro. Il pensionamento anticipato delle donne rispetto agli uomini - che inizialmente era una misura di giustizia sociale - scompare oggi su impulso di un Ministro social- democratico, facendo eco alla Ministra socialista Ruth Dreifuss che a suo tempo aumentò l’età pensionabile delle donne da 62 a 64 anni. In ogni caso questo è un passo supplementare verso un aumento generalizzato dell’età pensionabile.

La modalità proposta per finanziare questo progetto è ingiusta: l’IVA è in sè una tassa iniqua, che colpisce indiscriminatamente i bassi e gli alti redditi. Proporre un aumento di questa tassa è quindi particolarmente antisociale.
I Partiti Comunisti della Svizzera italiana e di Ginevra sono contrari a questo nuovo attacco allo Stato sociale e ai diritti dei lavoratori. Facciamo dunque appello al lancio di un referendum da parte di tutti i militanti dei sindacati, dei movimenti e dei partiti realmente dalla parte dei salariati, così come alla mobilitazione dei cittadini che si oppongono a PV2020.

I sindacati UNIA e SSP, controllati a livello direttivo dal PSS, si sono alleati a questa riforma ingiusta, così come la Gioventù Socialista Svizzera. Il 16 marzo 2017, fatto ancora più grave, il parlamentare Denis de la Reussille - Partito Svizzero del Lavoro (PSdL) - ha votato a favore delle proposte della conferenza di conciliazione. I due progetti di legge concernenti la PV2020 e l’aumento dell’IVA sono stati approvati a strettissima maggioranza grazie al suo voto1. Questo sedicente parlamentare comunista ha quindi permesso al progetto di passare, visto che tali votazioni richiedevano la maggioranza qualificata di 101 voti. Particolarmente ipocrita è il fatto che il suo partito dieci giorni fa chiedeva di opporsi a PV2020 mediante una lettera aperta2.

A differenza dei dirigenti dei partiti borghesi, della social-democrazia e della sedicente sinistra, la nostra posizione è chiara: solamente rifiutando questa riforma sarà possibile interrompere l’erosione delle pensioni.

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