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L'OSPITETassa sul sacco: perché siamo un paese civile

27.04.17 - 11:20
Ronnie David, Co-coordinatore dei Verdi del Ticino
Tipress
Tassa sul sacco: perché siamo un paese civile
Ronnie David, Co-coordinatore dei Verdi del Ticino

E’ giusto pagare per coloro che buttano tutto il pattume, compreso vetro e carta, nel sacco? E’ giusto pagare anche per chi facendo la spesa non ha nessun riguardo rispetto alla mole di imballaggi dei prodotti? E’ giusto che chi ha un comportamento virtuoso e attento paghi comunque perché una parte della popolazione non si interessa minimamente dei rifiuti?

Nella situazione attuale è esattamente ciò che avviene nei comuni dove non esiste la tassa sul sacco. Una tassa che permette di responsabilizzare i singoli cittadini, con la possibilità dei comuni di trovare dei correttivi per categorie sociali particolarmente svantaggiate (ad esempio famiglie numerose). Ogni economia domestica sarà quindi chiamata a partecipare ai costi dello smaltimento in maniera direttamente proporzionale alla mole di rifiuti e al grado effettivo di impegno nel contenerli. Un principio sancito dalla legge federale e che dovrebbe essere fatto proprio da tutta la popolazione ticinese. In molti aspetti della vita quotidiana la situazione è già così. Nell’ambito dell’elettricità e dell’acqua potabile ad esempio. Nessuno si sognerebbe di dover riversare sulla collettività i costi dell’elettricità della propria economia domestica.

Un principio quello del paghi ciò che produci davvero importante, poiché responsabilizza i cittadini e permette una diminuzione di almeno il 20% della mole di rifiuti. I cittadini più attenti ne otterranno un beneficio finanziario. L’ambiente pure e finalmente potremmo dire di essere un paese responsabile. Un paese un po’ più civile.

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