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OSPITE«Sì all’iniziativa per un’economia verde»

29.08.16 - 12:53
Claudia Crivelli Barella, granconsigliera per i Verdi
Tipress
«Sì all’iniziativa per un’economia verde»
Claudia Crivelli Barella, granconsigliera per i Verdi

La Svizzera, luogo di incantevoli bellezze, è stata pioniera in materia d’innovazioni a tutela dell’ambiente in cui viviamo. Eppure, negli ultimi anni ha purtroppo perso questo importante ruolo pionieristico e d’esempio, ed è finita per classificarsi più in basso rispetto al passato in materia di protezione ambientale e di impronta ecologica. L’iniziativa per un’economia verde ribadisce l’importanza di modernizzare la legge sulla protezione dell’ambiente che data 1983, in modo che la Svizzera possa essere al passo con Paesi come la Finlandia o l’UE, che si sono posti l’obiettivo di un’economia sostenibile da qui al 2050. 

L’iniziativa permette di ridurre la montagna di rifiuti che produciamo attualmente attraverso un migliore sistema di riciclaggio e una miglior valorizzazione dei materiali, con una particolare attenzione ai settori dove esiste un largo margine di miglioramento rispetto al sistema attuale, ovvero i materiali sintetici e gli scarti di costruzione. Con questa concezione moderna, la città di San Francisco ha raggiunto un tasso di riciclaggio dell’80% e mira per il 2020 al 100%!
Inoltre, si metterebbe un freno all’importazione di legno illegale. Le importazioni dall’estero (legno, olio di palma, soia) contribuiscono infatti al 70% dell’impatto ecologico svizzero.
L’economia verde creerebbe dei posti di lavoro di qualità; attraverso un utilizzo più efficiente delle risorse locali diminuirebbe il rischio di fluttuazioni del mercato dovute alla riduzione di materie sui mercati mondiali; l’applicazione di standard minimi per i prodotti importati permetterebbe di ridurre il dumping e di rinforzare la produzione indigena sostenibile, ad esempio sostituendo l’olio di palma con il locale olio di colza. Ultima considerazione importante: si ridurrebbe l’obsolescenza programmata, e i consumatori e le consumatrici avrebbero in tal modo a disposizione prodotti di qualità e di maggior durata, con minori imballaggi inutili e alla lunga dannosi per l’ambiente.

 

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