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LUGANOLa Svizzera ritorna alla terra? Può essere una fortuna

11.09.17 - 07:00
Il nuovo programma federale per la riduzione dei pesticidi mira a una maggiore qualità dei nostri suoli e delle acque: potremo imporci sui mercati internazionali con prodotti di qualità
Swissinfo.ch
La Svizzera ritorna alla terra? Può essere una fortuna
Il nuovo programma federale per la riduzione dei pesticidi mira a una maggiore qualità dei nostri suoli e delle acque: potremo imporci sui mercati internazionali con prodotti di qualità

LUGANO - Dopo quella degli insect burger, un po’ ci ho preso gusto a commentare le notizie del giorno, sempre che riguardino in qualche modo il mio settore. Colgo allora l'occasione per parlare un’importante novità che sto seguendo, insieme probabilmente a molti di voi, e che tocca direttamente il mondo dell'agricoltura nostrana.
Si tratta della decisione del Consiglio Federale di intervenire sull'agricoltura, introducendo un programma finalizzato a ridurre l'uso dei pesticidi nei nostri campi. Sarà un piano d'azione che non scatterà dall'oggi al domani, naturalmente, ma comunque significativo: i prodotti fitosanitari e i pesticidi saranno ridotti rispettivamente del 30 e del 25% da qui a dieci anni, e questa è solo la principale delle iniziative previste dai nuovi regolamenti, che toccheranno diversi aspetti, finalizzati però a un unico obiettivo: andare verso una produzione agricola sempre più sostenibile, ecologica e di qualità.

Ora, io non sono né un legislatore, né un coltivatore diretto, ma di una cosa sono abbastanza sicuro: in un mondo globalizzato come il nostro, la sfida che il nostro Paese può davvero cercare di vincere nel comparto agroalimentare deve, e ribadisco deve, essere legata non alla quantità, ma alla qualità.

I prodotti svizzeri non saranno mai competitivi con quelli di altre parti del globo, in termini di rapporto quantità/prezzo, e non devono esserlo! Invece, quando si tratta di produrre ed esportare (ma anche consumare nel nostro mercato interno, ovviamente) prodotti di qualità... be', qui, signori miei, abbiamo una bella mano di assi da calare sul tavolo, che sono:

● terreni e risorse idriche in buone, se non ottime, condizioni ambientali;
● preparazione e formazione professionale all'avanguardia;
● amore per la tradizione e il territorio;
● controlli sanitari e parametri di qualità di livello elevatissimo.

Questa risoluzione ha naturalmente suscitato diverse risposte da parte dei coltivatori e di enti da sempre attenti alle problematiche ambientali ed ecologiche. Questi ultimi vorrebbero un maggiore sostegno verso il biologico e l'abolizione (quasi) completa dei pesticidi più tossici. Se, da una parte, sono d'accordo che il biologico vada fortemente sostenuto, e che magari si possano definire meglio i dettagli del programma, migliorando ancora alcuni aspetti tecnici (sui quali però non ho la pretesa di parlare), penso anche che ad oggi, rinunciare completamente ai pesticidi non sia possibile, e questo genere di transizioni debbano essere progressive, ma soprattutto effettuate nell'ottica di favorire anche i produttori e i coltivatori diretti: questi non possono certo rischiare di perdere annate o tonnellate di prodotti, a causa di un qualche parassita o altro problema dei loro campi…

Insomma: la riduzione dei pesticidi è una cosa ottima. Naturalmente, tutto si può sempre migliorare, ma sempre nell'ottica di favorire al massimo la nostra agricoltura di qualità e imporci sui mercati dei prodotti di eccellenza.

Buon appetito e buon lavoro a tutti!

Questa rubrica è sponsorizzata dal Ciani Ristorante Lugano.

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