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The Shivas, risonanze psichedeliche sull'asse Lugano-Portland

CANTONE/USAThe Shivas, risonanze psichedeliche sull'asse Lugano-Portland

24.07.17 - 06:00
Gli Shivas - tra i protagonisti del Buskers di LongLake 2017 - lo scorso 12 maggio hanno dato alle stampe “Turn Me On” (Annibale Records)
theshivas.com
Da sinistra Eric Shanafelt, Jared Molyneux, Kristin Leonard.
Da sinistra Eric Shanafelt, Jared Molyneux, Kristin Leonard.
The Shivas, risonanze psichedeliche sull'asse Lugano-Portland
Gli Shivas - tra i protagonisti del Buskers di LongLake 2017 - lo scorso 12 maggio hanno dato alle stampe “Turn Me On” (Annibale Records)

LUGANO/PORTLAND - Un ep di cinque tracce - pubblicato in digitale e in vinile 12” - messo a punto da Jared Molyneux (voce, chitarra), Eric Shanafelt (basso, voce) e Kristin Leonard (batteria, voce) all’interno di un limbo lisergico, un labirinto sonoro ammaliante, privo di vie di fuga.

Una produzione, questa, che il combo di Portland, Oregon, nel corso di un lungo tour europeo ha sdoganato in dimensione live anche alle nostre latitudini. Al termine del secondo e ultimo show, tenuto sabato 15 luglio al Ciani di Lugano (Park & Read) nell’ambito del Buskers, attorno alle 23.30 Jared ne ha analizzato il processo di lavorazione…

Siete sulle scene dal 2006…

«Quando il gruppo venne alla luce avevamo 15-16 anni, eravamo compagni di scuola...».

Quali le prime cover in sala prove?

«Devo dire che ci focalizzammo subito sul nostro materiale, su quei brani che nel 2008 confluirono nel nostro primo disco, “Where Have You Gone To?” (World In Sound)...».

Quali i vostri ascolti, all’epoca?

«Velvet Underground, Pink Floyd, Syd Barrett…».

Cosa vuoi dirmi di “Turn Me On”?

«Le canzoni hanno preso forma in sala prove sul finire del 2016... Tra ottobre e novembre... L’ep è un’istantanea di quel periodo frenetico, un’istantanea di un’America sotto pressione…».

Ti riferisci alle elezioni presidenziali?

«Certo...».

Raccontami le recording session...

«Abbiamo inciso le cinque tracce in un paio di giorni, all’inizio di gennaio, tra le mura del Moon Base di Portland, affidando le registrazioni a Kevin Clark, un vecchio amico, che con noi ha co-prodotto l’ep...».

Un paio di giorni mi fanno pensare a una sorta di “live in studio”... Mi sbaglio?

«Non ti sbagli affatto…».

Una modalità, questa, utilizzata anche per le produzioni precedenti?

«Sì… Sono convinto che sia in grado di restituire all’ascoltatore l’energia, il vigore, del palco…».

So che siete alle prese con il sesto album…

«Torneremo in studio a Portland tra pochi giorni, al termine del tour europeo... Per tre settimane, questa volta...».

Con quante canzoni?

«Dieci-undici, forse dodici...».

Quando prevedi la pubblicazione…

«All’inizio del 2018…».

Attraverso quale label?

«Non posso ancora dirtelo…».

Avete già pensato al titolo?

«Non è ancora una scelta definitiva, ma, presumibilmente, per la prima volta, daremo alle stampe un album omonimo...».

 

 

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