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SVIZZERALegendary Lightness tra malinconia e ambivalenza

06.03.17 - 06:00
In uscita il 21 aprile “April Hearts” (Ronin Rhythm Records/Irascible), il terzo album messo a punto da Daniel Hobi, colui che si cela dietro al progetto Legendary Lightness
Legendary Lightness tra malinconia e ambivalenza
In uscita il 21 aprile “April Hearts” (Ronin Rhythm Records/Irascible), il terzo album messo a punto da Daniel Hobi, colui che si cela dietro al progetto Legendary Lightness

ZURIGO - Otto tracce ammalianti, in cui Hobi (voce, chitarra) - con l'apporto di Dominik Huber (chitarra, pianoforte), Dani Nievergelt (basso, chitarra), Sha (clarinetto basso) e Kaspar Rast (batteria) - torna a ritagliare e ricucire sonorità all'interno di un limbo tutto suo, inviolato e inviolabile: alt-folk, psichedelia, dream pop prendono vita in un unico amalgama.

Daniel, raccontami le origini di Legendary Lightness, che nel corso degli anni ha subito svariate metamorfosi...

«Legendary Lightness è stato il mio pseudonimo fino al 2009, che utilizzavo per dare alla luce i miei “home recordings”. Il progetto iniziò ad ampliarsi nel momento in cui conobbi Dominik, mentre entrambi, nelle vesti di session man, ci trovavamo “on the road” con i Disco Doom...».

Da dove la scelta del nome?

«Alla base c’è la pubblicità di una valigia...».

Raccontami il concepimento di questo terzo disco...

«Nel 2014 è nato il mio secondo figlio: gli impegni erano tanti e con la musica avevo deciso di fermarmi per qualche tempo. Ma non ho resistito a lungo: in ogni momento libero scendevo in studio, anche se devo confessarti che non capitava così spesso... La modalità frammentaria con cui ho sviluppato le composizioni credo abbia influito sull’aspetto stilistico dell’intera produzione…». 

Perché “April Hearts”?

«Al suo interno risuonano ambivalenza e malinconia, con cui spesso mi ritrovo a convivere...».

Vuoi analizzare i testi, in termini generali?

«Le mie canzoni narrano la vita. Narrano d’amore e di desideri, desideri che dovrebbero restare tali...».

Chi hai ascoltato nel corso del processo di lavorazione?

«Cass McCombs, Damien Jurado, Here We Go Magic, Kurt Vile, così come Cocteau Twins, New Order, Bowie, Cure, Michael Jackson, Pink Floyd e Kraftwerk...».

Raccontami le sessioni di registrazione...

«Nel 2015 ho registrato un sacco di frammenti e demo, da solo, chitarra e voce, qui nel mio home studio. Frammenti a cui l’anno scorso, al Sound Development di Zurigo, sono state sovraincise le parti destinate agli altri strumenti...».

“April Hearts” verrà dato alle stampe anche in vinile?

«Sì, certo…».

Quando pensi di riportare la tua musica, le tue canzoni, qui alle nostre latitudini?

«Spero molto presto…».

 

 

 

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