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CANTONECastagne ticinesi, un ritorno in grande stile

20.09.17 - 06:51
Ormai sconfitto il cinipide, riparte il mercato. Pagate di più (1,50 franchi), potranno finire in una nuova gamma di prodotti finalmente tutti locali, yogurt in testa
Castagne ticinesi, un ritorno in grande stile
Ormai sconfitto il cinipide, riparte il mercato. Pagate di più (1,50 franchi), potranno finire in una nuova gamma di prodotti finalmente tutti locali, yogurt in testa

AROSIO - Il sospetto, buono, è che il peggio sia davvero passato. Lo dicono i numeri. Quelli dei centri di raccolta in Ticino che da venerdì, e fino al 25 ottobre, cominceranno a ricevere castagne, da tre a quattro punti di ritiro come già ai bei tempi in cui si arrivava alle 60 tonnellate.

Ora sono "Alto fusto" - Quelli del compenso stabilito per i frutti di taglia piccola, il 70% del totale destinato a diventare polpa o farina: 1,50 franchi al chilo, quaranta centesimi in più grazie alle certificazione Alto Fusto di recente ottenuta.

Buon segno: «Ce ne portano di già» - Quelli dei chili che sono già stati consegnati, nonostante le porte siano ufficialmente ancora chiuse. «Mi hanno appena telefonato, me le stanno portando», svelava compiaciuto ieri pomeriggio il responsabile Paolo Bassetti.

Quattro centri invece di tre, aperti tutti i giorni - Cadenazzo, Stabio, Muzzano, ora anche Biasca. L'anno scorso, colpa del cinipide, ne sono arrivate appena 10 tonnellate. Quest'anno «puntiamo al raddoppio», che in fondo - esperienza insegna - vuol dire che se ne aspettano molte di più. Proprio per questo sono state ampliate le opportunità di consegna, che ora coprono tutti i giorni feriali e più territorio.

«Ci avviciniamo alla gente e puntiamo al raddoppio» - «Nell'aspettativa di quantitativi maggiori, abbiamo deciso di avvicinarci alla gente», che potrà guadagnare fino a 3 franchi al chilo con i pezzi di 13 grammi almeno di peso. Ma sbaglia chi crede che siano i più preziosi anche in senso lato, per l'industria alimentare. «Noi abbiamo bisogno delle piccole», lancia l'appello Bassetti: quelle che nei boschi sono 9 su 10 ma a torto, una volta nel cesto, si ritengono meno degne di avere mercato.

Non disdegnate le piccole, ingrediente così prezioso -  Mero pregiudizio. Tanto che da ampliare c'è anche, dice Bassetti, «la gamma di prodotti». Non solo marron glacé o macinato da trasformare in gnocchi, crostate o mousse, isomma.

Finalmente i vermicelli ticinesi - La nuova scommessa è duplice: «Lo yogurt e i vermicelli», finalmente realizzati con materia prima ticinese «se, come speriamo, avremo la sufficiente massa critica. Le piante sembrano essersi ben riprese dai danni e il raccolto promette bene». 

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