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SVIZZERAIl commercio estero si rafforza

22.06.17 - 08:30
Il settore più dinamico è stato quello tessile, quello che traina l’economia svizzera rimane il chimico-farmaceutico
Il commercio estero si rafforza
Il settore più dinamico è stato quello tessile, quello che traina l’economia svizzera rimane il chimico-farmaceutico

BERNA - In maggio il commercio estero svizzero si è mostrato dinamico. Rispetto a un anno prima le esportazioni, dopo correzione del numero di giorni lavorativi, sono progredite del 7,5% a 18,7 miliardi di franchi e le importazioni dell'8,7% a 15,3 miliardi. Lo si legge in un comunicato odierno dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD).

La bilancia commerciale ha chiuso con un considerevole surplus di 3,4 miliardi di franchi. In confronto al mese precedente, le esportazioni sono aumentate del 4,6%: il trend è tornato a essere positivo, dopo un inizio di 2017 in leggero ribasso, precisa la nota. Continua invece il momento favorevole per le importazioni (+2,8% in confronto ad aprile), in atto dal dicembre scorso.

In entrambe le direzioni i prodotti chimici e farmaceutici hanno conferito uno notevole impulso. Questo settore è responsabile di oltre la metà della crescita totale delle esportazioni - che è stata pari a 1,3 miliardi di franchi -, registrando un'ascesa dell'8,9%. Gli altri rami non sono restati a guardare, mettendo a segno tutti un risultato in crescita.

In percentuale, il settore più dinamico è stato quello dei tessili, abbigliamento e calzature, con un incremento del 24,5%. Tonici anche i veicoli (+13,9%), soprattutto quelli ferroviari, i metalli (+12,3%) e l'orologeria (+9%).

A rinvigorire le esportazioni è stato in particolar modo il mercato asiatico (+16%). La domanda del trio formato da Singapore, Giappone e Cina è salita di 590 milioni. Le vendite a Pechino hanno oltrepassato la soglia di 1,1 miliardi. Buono anche l'appeal della merce elvetica in Europa (+8%), dove spiccano gli incrementi in Austria (+25%), Germania (+16%) e Italia (+12%). Situazione opposta invece per quanto riguarda gli Stati Uniti (-5%) e l'America latina (-4%).

A livello di importazioni, l'aumento totale ha raggiunto 1,2 miliardi di franchi. Il ramo chimico/farmaceutico ha fatto la parte del leone sia in termini assoluti (+869 milioni) sia in percentuale (+26,1%), contribuendo nella misura del 70% alla progressione delle entrate alla voce import. Sugli scudi soprattutto i medicamenti (+630 milioni) e i principi attivi (+406 milioni). Crescita a doppia cifra pure per prodotti energetici (+17,5%), tessili, abbigliamento e scarpe (+14,4%) e metalli (+10,8%). Tre quarti dei settori hanno viaggiato in territorio positivo, mentre orologi, veicoli e carta hanno subito un calo.

Dal punto di vista geografico, solo le importazioni dal Nord America hanno sofferto (-20%). Positive invece quelle dagli altri continenti, con l'Europa sopra la media (+14%). Spinte dai prodotti farmaceutici, Irlanda (+70%) e Austria (+45%) hanno vissuto un vero e proprio boom.

 

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