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CANTONE/CONFEDERAZIONEIl latte? Merita di essere pagato bene

21.07.17 - 07:15
Strozzati dall'industria, gli allevatori ricevono insperato soccorso dalla grande distribuzione, che offre loro qualche centesimo in più
Il latte? Merita di essere pagato bene
Strozzati dall'industria, gli allevatori ricevono insperato soccorso dalla grande distribuzione, che offre loro qualche centesimo in più

S. ANTONINO - Ciascuno alla sua maniera, si prova tutti o quasi a dare una mano agli allevatori della Svizzera, la cui sopravvivenza è messa a repentaglio da un'industria del latte che ragiona – e paga – al ribasso.

Appena 52 centesimi al kg: e le aziende muoiono - Solo 52 centesimi al chilo, lo scorso maggio, dato Ufficio federale dell'agricoltura; ma più chiaro di un numero, che al popolo in fondo dice nulla o poco, è la storia in crescendo di aziende che non ce la fanno. Chiudono; quando va bene si convertono al bestiame da ingrasso. «È un dato di fatto – ammette Silvio Guggiari, gerente della Federazione ticinese produttori latte – Non rientrano dai costi, sono con l'acqua alla gola. Diminuiscono di anno in anno, come dimostrano le statistiche».

In Ticino sono 75: ma solo in estate - Anche qui, in una «realtà abbastanza indipendente» com'è quella del Ticino, dove almeno per questi tre mesi estivi – fino a che le vacche stanno sugli alpeggi e l'offerta di latte, trasformato in loco in formaggio, diventa risibile – sono stati strappati alla Lati i 75 centesimi. Ma in ottobre si torna ai «58» di giugno e a pietire spiccioli, di continuo negati da un'industria che non sente motivi se non i propri.

Fairmilk di Aldi: 70 centesimi - Tocca dunque alla vendita dare il buon esempio e segnare un'inversione di tendenza, in una sfida quasi a chi è più generoso. Così giovedì prossimo Aldi lancerà Fairmilk, il «latte equo» per trattamento riservato agli animali così come ai loro allevatori, cui saranno garantiti 70 centesimi al chilo «senza costi di trasporto o altre trattenute - precisa a tio.ch il portavoce ticinese Angelo Geninazzi - Questo valore supera di circa 7 centesimi il prezzo di riferimento fissato per il segmento A dell’Interprofessione Latte (IP Latte). I consumatori avranno facoltà dunque di scegliere latte "equo" e di pagarlo 1,49 franchi al litro». 

Coop: +3 centesimi fino a settembre - Si tratta, però, solo dell'ultima iniziativa in ordine di tempo, volta a prendere le distanze da un atteggiamento che penalizza i contadini. Da luglio a settembre, quando saranno di nuovo riviste le tariffe base, Coop si è impegnata a pagare 3 centesimi in più del prezzo deciso a fine primavera da IP Latte, in una seduta in cui Migros ha invece annunciato la sua uscita dall'organizzazione mantello, restia agli incrementi, per «assumersi le sue responsabilità nei confronti del settore», in libertà e autonomia. 

Migros: «Paghiamo già più di tutti» - «Accogliamo con favore chiunque voglia andare nella nostra direzione - commenta a tio.ch il portavoce Luzi Weber - Migros non ha necessità di fare alcun adeguamento: da tempo, con la controllata Elsa, paga i produttori il prezzo più alto di tutti, tanto da poter dire che nei nostri frigo è presente solo latte "fair"». 

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COMMENTI
 

GI 6 anni fa su tio
Sono ben felice di poter bere latte di qualità, quindi non posso che essere disposto a pagare anche qualcosina in più. E' giusto che anche chi ne cura la produzione, sia ricompensato !

Nicklugano 6 anni fa su tio
Ma che gentili i signori della grande distribuzione... pazientate allevatori, pazientate, che la fregatura è già nel medium term planning dei gentili signori.

Nicklugano 6 anni fa su tio
Risposta a Nicklugano
Forese già nel short term planning :-)))
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