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SVIZZERA / STATI UNITIL'affondo di Trump sul clima fa tremare Axpo e Alpiq

29.03.17 - 10:26
Un aumento dell'estrazione di carbone avrebbe un impatto notevole sul mercato dell'energia elettrica
Keystone
L'affondo di Trump sul clima fa tremare Axpo e Alpiq
Un aumento dell'estrazione di carbone avrebbe un impatto notevole sul mercato dell'energia elettrica

ZURIGO / WASHINGTON - L'idea portata avanti dal presidente americano Donald Trump di rivedere le politiche volte a combattere i cambiamenti climatici potrebbero avere un effetto importante sul prezzo dell'elettricità, con conseguenze nefaste sui grandi gruppi energetici svizzeri.

Nel febbraio 2016 un megawattora sulla borsa europea dell'energia EEX ha toccato un minimo di 22 euro: da allora la tariffa è andata lentamente aumentando, un'evoluzione osservata con sollievo da giganti come Axpo e Alpiq, che negli ultimi anni hanno subito perdite miliardarie proprio a causa della contrazione del prezzo della corrente.

L'allegria potrebbe però presto spegnersi. Trump intende rilanciare l'industria del carbone per aumentare l'indipendenza energetica degli Usa e ricreare migliaia di posti di lavoro persi nelle miniere con le restrizioni introdotte da Barack Obama. Con un decreto il nuovo inquilino della Casa Bianca ha appena ordinato di rivedere le norme per la riduzione delle emissioni inquinanti delle industrie americane, regole contenute nel Clean Air Act.

Se questi propositi dovessero diventare realtà il mercato globale dell'energia sarà destinato a cambiare, spiega all'ats Andreas Tresch, specialista della società di consulenza Enerprice. Gli Stati Uniti dispongono infatti delle più vaste risorse di carbone: un aumento dell'estrazione avrebbe un impatto notevole sul mercato.

Secondo Tresch prezzi del carbone in calo avrebbero come conseguenza immediata anche un abbassamento delle tariffe dell'elettricità, poiché questa potrà essere prodotta più a buon mercato. In tal modo aumenterebbe anche la redditività delle centrali a carbone, visto che i metodi di produzione alternativi non potrebbero più tenere il passo.

Solo con un aumento dei prezzi dei certificati del CO2 o attraverso interventi statali si potrebbero frenare le centrali a carbone. Se la tariffa dovesse raddoppiare tornerebbe in vantaggio il gas. Attualmente il permesso di emettere una tonnellata di CO2 costa 4,65 euro: nel 2011 si doveva pagare 17 euro.
 

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