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RUSSIAMosca ha venduto delle quote di Rosneft

08.12.16 - 21:29
Gli acquirenti, che hanno comprato il 19.5% del colosso del petrolio controllato dallo Stato per 10.5 miliardi di euro, sono la multinazionale anglo-svizzera Glencore e il Qatar
Mosca ha venduto delle quote di Rosneft
Gli acquirenti, che hanno comprato il 19.5% del colosso del petrolio controllato dallo Stato per 10.5 miliardi di euro, sono la multinazionale anglo-svizzera Glencore e il Qatar

MOSCA - La Russia è riuscita a vendere il 19,5% delle quote di Rosneft, il colosso del petrolio controllato dallo Stato e guidato dal potentissimo Igor Sechin. Non è stata costretta - come avevano ipotizzato molti analisti e lo stesso presidente Vladimir Putin - a ricorrere a un'operazione di buy-back con l'acquisto da parte della Rosneft delle sue stesse azioni per rimpinguare le sofferenti casse dello Stato in mancanza di offerte adeguate.

E non ha ceduto le quote alla Cina o all'India, come qualcuno immaginava. A sborsare 10,5 miliardi di euro saranno - cogliendo tutti in contropiede - la multinazionale anglo-svizzera Glencore e il Qatar con cui Mosca è da anni ai ferri corti a causa del conflitto in Siria. Le sanzioni che Ue e Usa hanno inflitto alla Russia per l'annessione della Crimea e il presunto sostegno militare ai separatisti del Donbass non hanno quindi impedito alla Rosneft di far salire a bordo nuovi azionisti, nonché di trovare in questa operazione il sostegno di una non meglio specificata banca europea.

Non è chiaro quanto Glencore investa in totale. Secondo i media russi Glencore e Qatar sono impegnati entrambi nella misura della metà.

Stando a quanto indicato dal gruppo con sede a Baar (ZG), Glencore parteciperà all'accordo con 300 milioni di euro, arrivando a controllare in tal modo lo 0,54% di Rosneft, che ha un valore di mercato di 58 miliardi di euro. Ma alla cifra vanno aggiunti ancora crediti bancari.

Ieri sera Sechin ha accennato a "un finanziamento organizzato da una delle più grandi banche europee" L'ad della Rosneft si è tenuto sul vago, ma alcune fonti identificano il "misterioso" istituto di credito nell'italiana Intesa Sanpaolo, già selezionata dal governo russo come consulente per la privatizzazione di Rosneft.

Vladimir Putin è apparso entusiasta: è "la più grande transazione del 2016 nel mercato mondiale dell'energia", ha detto per bocca del suo portavoce Dmitri Peskov. Poi ha sottolineato che "l'accordo è stato siglato in un periodo in cui i prezzi del petrolio sono in crescita". In effetti Rosneft - che resta sotto il controllo dello Stato russo - cede il 19,5% delle sue azioni alcuni giorni dopo che l'Opec ha raggiunto un'intesa per il taglio della produzione di greggio a 32,5 milioni di barili al giorno, con una riduzione di circa 1,2 milioni di barili: una mossa che punta a far risalire il prezzo del petrolio e a cui la Russia - che non è membro dell'Opec - ha promesso di prendere parte diminuendo gradualmente la propria estrazione di 300.000 barili al giorno. Magari proprio in cambio dell'investimento qatariota sospetta qualcuno: ma il governo assicura che non è così.

Mosca è riuscita a vendere a 400 milioni di euro in più rispetto ai 10,1 miliardi che auspicava di ottenere appena un mese fa. Manna dal cielo per il Cremlino, che può così battere cassa dando un po' di ossigeno ai conti dello Stato e a un'economia che da due anni e mezzo attraversa un periodo di vacche magre a causa delle sanzioni e del calo del prezzo del greggio, dalle cui esportazioni la Russia dipende in modo eccessivo e pericoloso.

L'inaspettata conclusione dell'affaire Rosneft secondo alcuni analisti potrebbe essere stata influenzata dal mutato contesto internazionale: adesso, nonostante le sanzioni, l'imminente ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe migliorare i rapporti tra Mosca e Washington e questo potrebbe a sua volta ridurre il rischio percepito da chi vuole investire in Russia. E forse portare addirittura alla cancellazione delle sanzioni.

Da parte sua la Svizzera non ha adottato direttamente sanzioni contro la Russia, ma ha provveduto a misure affinché le sanzioni internazionali non possano essere aggirate attraverso la Confederazione. Stando alla Segreteria di stato dell'economia l'operazione di Glencore non viola le normative vigenti, perché le azioni Rosneft - quotate a Mosca e Londra - vengono acquistate sul mercato finanziario. La cosa sarebbe diversa se l'azienda russa avesse emesso appositamente nuovi titoli.

 

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