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STATI UNITITrump presidente, le reazioni dall'Europa e dal mondo

09.11.16 - 08:22
Schulz: «Il sistema degli Stati Uniti è forte abbastanza per reggere Donald Trump». Konstanti Kosachev, presidente Commissione affari esteri del Senato russo: «Si concretizza piccola speranza»
Il Segretario Generale della NATO Stoltenberg spera che si vada avanti come sempre.
Schulz: «Il sistema degli Stati Uniti è forte abbastanza per reggere Donald Trump». Konstanti Kosachev, presidente Commissione affari esteri del Senato russo: «Si concretizza piccola speranza»

WASHINGTON - Il candidato repubblicano Donald Trump è a un passo dalla presidenza Usa. Con i 20 grandi elettori della Pennsylvania, potrebbe già aver superato la quota dei 270 necessari a varcare la porta della Casa Bianca. La rivale democratica Hillary Clinton è invece ancora ferma a 218.

Con la chiusura dei seggi in Alaska, poco più di un'ora fa, gli Stati Uniti hanno scelto. Anche l'ultimo Stato occidentale ha assegnato i suoi tre grandi elettori al candidato repubblicano. Mancano ancora i risultati di Michigan, Arizona e Minnesota.

Trump è ora atteso dai suoi all'Hilton Midtown, dove è esplosa l'euforia. "È solo una questione di tempo", dicono impazienti i suoi. Agli antipodi l'atmosfera tra i fan di Clinton, che hanno lasciato il Javits Center tra le lacrime.

"È una grande notte per l'America", ha commentato l'entourage di Trump ancora prima degli ultimi risultati.

Al termine dell'election day, i repubblicani mantengono inoltre il controllo di Camera e Senato al Congresso. Massachusetts e California hanno dato il via libera alla legalizzazione della marijuana per uso ricreativo, mentre il Nebraska ha votato per ripristinare la pena di morte.

Nella notte si era fatto sentire anche il presidente uscente Barack Obama: "Non importa cosa accadrà, il sole sorgerà al mattino e l'America rimarrà ancora la più grande nazione al mondo", ha detto in un video pubblicato da Buzzfeed su Twitter esortando gli americani a rimanere uniti.

E mentre Trump avanzava verso la Casa Bianca, i mercati mondiali sono crollati. E non si sono fatte attendere le prime reazioni dal mondo.

L'Ufficio presidenziale sudcoreano ha convocato una seduta del Consiglio sulla sicurezza nazionale per discutere "il potenziale impatto delle elezioni presidenziali" Usa, riferisce l'agenzia Yonhap, in merito alla stretta attenzione sul voto Usa per gli effetti che ci sarebbero potuti essere in Asia a seconda del candidato vincente. Donald Trump è stato visto da Seul con sospetto per l'approccio "non convenzionale" dichiarato verso la Corea del Nord, a differenza della continuità offerta da Hillary Clinton.

Con la vittoria di Trump si "concretizza una piccola speranza" per migliore i rapporti russo-americani, anche se Trump "sarà frenato dal Congresso a trazione repubblicana". Così Konstantin Kosachev, presidente delle Commissione affari esteri del Senato russo, citato dall'agenzia Tass. "Ma meglio rispetto alla disperante prospettiva di un'America guidata da Clinton", ha aggiunto.

Il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz, ha affermato che con Trump presidente degli Usa "sicuramente la relazione transatlantica diventerà più difficile".

Schulz, intervistato dal primo canale pubblico tedesco Ard, ha fatto un parallelo con "le grandi paure" suscitate da Ronald Reagan e ha premesso che "il sistema degli Stati Uniti è forte abbastanza per reggere un presidente Donald Trump e integrarlo".

"Dopo il Brexit, dopo l'elezione di Trump, l'Europa non si deve piegare. L'Europa deve essere più solidale e più attiva e più offensiva. Non dobbiamo abbassare la testa, serve un'Europa più solidale, non dobbiamo chiuderci su noi stessi. In questo mondo di incertezze la Francia e l'Europa hanno oggi il compito di rassicurare", ha detto il ministro degli esteri francese, Jean Marc Ayrault, intervistato in diretta su France 2.

"Gli Usa - ha aggiunto - sono i nostri alleati. Vogliamo continuare a lavorare con loro. Se i risultati saranno confermati ci congratuleremo con Donald Trump".

ats ansa

 

 

20:34

Trump presidente? I Simpson lo predissero già nel 2000

A gennaio sarà ufficialmente presidente degli Usa. Ma già 16 anni fa, i Simpson avevano predetto che Donald Trump si sarebbe insediato alla Casa Bianca. Nell'episodio dell'undicesima serie, 'Bart to the future', trasmessa nel 2000, a Bart viene data l'occasione di vedere cosa succederà a lui e alla sua famiglia da lì a 30 anni. E così scopre che la sorella Lisa è diventata presidente succedendo proprio al magnate. "Come sapete, abbiamo ereditato la crisi di bilancio dal presidente Trump", dice Lisa al suo staff.

Quando lo scorso mese, in piena campagna elettorale, venne chiesto al creatore della serie, Matt Groening, di commentare l'episodio, lui rispose: "Avevamo predetto che sarebbe stato presidente già nel 2000, ma era ovviamente la persona più assurda al quale potevamo pensare in quel periodo. Ed è ancora così. Va oltre la satira". Ora però è una realtà.

20:32

Trump spaventa le borse, ma la paura svanisce in fretta

Sui mercati la paura di Donald Trump è durata poco più di una mattinata. Poi l'apertura rassicurante di Wall Street ha avuto l'effetto di una valeriana. Le Borse europee, che avevano aperto in rosso, si sono calmate per chiudere addirittura in crescita, guidate da Francoforte (+1,5%). Deboli perdite si sono avute solo su Milano (-0,1%) e Madrid (-0,4%). Mosca, invece, ha proprio brindato, guadagnando il 2,2%.

Le uniche Piazze a pagare il conto dell'elezione del magnate alla presidenza degli Stati Uniti sono state quelle asiatiche, che hanno terminato le contrattazioni prima che le ansie della finanza mondiale perdessero forza: Tokyo ha ceduto il 5,4%, Shanghai e Shenzhen lo 0,6% e Seul il 2,2%.

19:59

Trump: il Messico è il primo paese colpito dall'onda d'urto

La prima onda d'urto internazionale dell'inatteso sbarco di Donald Trump alla Casa Bianca ha colpito oggi il Messico, dove il leader repubblicano è visto come un nemico nazionale, a causa della sua politica economica protezionista e delle sue drastiche promesse elettorali in materia di immigrazione, compreso il polemico muro che vorrebbe costruire sul confine meridionale degli Usa.

Il primo e drammatico effetto non si è fatto attendere: durante la notte, mentre cominciavano ad accumularsi i segni della vittoria a sorpresa del tycoon, il peso messicano è cominciato a crollare sui mercati valutari, perdendo l'11% del suo valore in poche ore.

Poco convinti, gli analisti finanziari già prevedono che il dollaro potrebbe raggiungere a breve i 23 pesos, il che rappresenterebbe una svalutazione totale del 20%. E se Trump mantiene le sue promesse e annulla il trattato di libero scambio Nafta, la situazione potrebbe aggravarsi ancora per il Messico: l'80% delle sue esportazioni, infatti, sono destinate agli Usa.

Alle preoccupazione economiche si aggiungono quelli riguardo i 5 milioni di messicani che vivono attualmente negli Usa come immigrati irregolari (la metà del totale) e che Trump ha promesso di deportare in massa, per poi permettere il ritorno "solo di quelli buoni".

19:16

Lotta al clima, «il cambiamento rallenterà»

Donald Trump presidente degli Stati Uniti potrebbe frenare la lotta ai cambiamenti climatici: non ne risentiranno tanto industria e tecnologie quanto la cooperazione politica, internazionale, che perderebbe slancio con un potenziale effetto domino sulle economie emergenti. È con questa preoccupazione che scienziati e attivisti accolgono l'elezione del tycoon.

«Difficile prevedere cosa farà» davvero Trump, spiega all'ANSA Carlo Carraro, vicepresidente di un gruppo di lavoro dell'Ipcc, il panel Onu che valuta le conoscenze scientifiche sul riscaldamento globale, ma una cosa è certa «non c'è da aspettarsi sul clima un'azione convinta come quella di Barack Obama».

Con perdita di slancio per le iniziative dei Paesi in via di sviluppo. «Sarebbe critico» se venisse meno l'impegno degli Usa nell'Ipcc, spiega Thomas Stocker, altro membro di spicco del Panel. E l'annunciato programma di sviluppo per le infrastrutture, aggiunge, rischia di andare "nella direzione sbagliata", privilegiando fonti fossili di energia o «riducendo gli standard ambientali per fracking e trivellazioni nell'Artico». Nelle posizioni di Trump e sostenitori, aggiunge il climatologo del Cnr Sandro Fuzzi «c'è una sottovalutazione del problema ambientale».

Gli Usa non potranno sfilarsi facilmente dall'accordo sul clima di Parigi, come ha ricordato oggi il ministro francese dell'Ambiente Segolene Royal, ma «dal momento che non ci sono sanzioni», spiega Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club, Trump potrebbe nei fatti non rispettare «quell'impegno».

Più drastico il direttore dell'Istituto di Potsdam per la ricerca sull'impatto climatico, Hans Joachim Schellnhuber: «Il mondo adesso deve andare avanti senza gli Stati Uniti sulla strada verso la mitigazione del rischio climatico e l'innovazione delle energie pulite». Per Greenpeace Usa l'esito del voto deve «rafforzare» la lotta ai cambiamenti climatici, mentre per Legambiente si perde «la leadership di un grande Paese».

19:13

L'Iran rispetterà la decisione

«L'Iran rispetterà chi è stato eletto alla presidenza dalla nazione americana». Lo ha detto il ministro iraniano delle Comunicazioni e della Tecnologia dell'informazione, Mahmoud Vaezi, visitando questa sera il padiglione dell'Irna alla 22esima Esposizione della stampa e agenzie di stampa a Teheran.

«L'Iran rispetta le decisioni e le scelte delle altre nazioni», ha continuato Vaezi, affermando che «l'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti non danneggerà gli interessi dell'Iran».

Il ministro ha sottolineato, in ogni caso, che «l'Iran non ha rapporti con gli Stati Uniti» e che «la maggior parte dell'interazione tra i due Paesi è limitata al piano comune d'azione globale (Jcpoa) scaturito dall'accordo sul nucleare». In tal senso ha ricordato che si tratta di «un documento internazionale approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite» e, come tale, «va rispettato da tutti i firmatari» e «il nuovo presidente degli Stati Uniti saprà tenerlo in considerazione».

18:13

Toni sobri su alcuni periodici...
18:08

Duterte: «Lunga vita a Trump»

Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha augurato «lunga vita a Trump», chiudendo (almeno a parole) la polemica con gli Stati Uniti.

17:23
17:20

I complimenti di Ryan

«Donald Trump ha sentito la voce dei cittadini non rappresentati». Lo ha dichiarato lo speaker della Camera Paul Ryan, che nelle settimane precedenti al voto è entrato in conflitto con Donald Trump, ma ora si complimenta con lui, il vice Mike Pence e tutto lo staff.

Trump ora guiderà un Partito repubblicano «riunificato», e ha aggiunto che è giunto il momento per «dedicarci di nuovo a rendere grande l'America».

17:11
17:08
17:00

Ban Ki-moon si congratula

«Mi congratulo con Donald Trump per la sua elezione come 45esimo presidente degli Stati Uniti, al termine di una campagna spesso divisiva. L'unità nella diversità è uno dei maggiori punti di forza di questo Paese e incoraggio tutti gli americani a rimanere fedeli a questo spirito»: così il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha commentato il risultato delle presidenziali.

«Gli Usa sono un attore essenziale dell'agenda internazionale e l'Onu conta sulla nuova amministrazione affinché rafforzi il suo impegno su climate change e diritti umani», ha precisato il segretario generale, sottolineando che «ora più che mai dobbiamo mobilitarci intorno ai principi e valori della carta delle Nazioni unite».

16:59

La politica tedesca sulla Russia non cambia

«È scontato» che il governo tedesco «si atterrà alla propria politica sulla Russia», che del resto non è solo la sua ma è anche quella «del G7» e dell'«Europa unita»: lo ha detto Steffen Seibert, il portavoce dell'esecutivo di Berlino e della cancelliera Angela Merkel, rispondendo alla domanda se l'elezione di Donald Trump a presidente americano cambi la politica tedesca nei confronti di Mosca.

Merkel e il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier «lavorano in maniera molto intensa «affinché possano essere ottenuti risultati nel processo di Minsk sull'Ucraina orientale», ha aggiunto il portavoce nella conferenza stampa governativa del mercoledì a Berlino.

15:24

Messico, Pena Nieto si congratula, senza polemiche - Il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, ha evitato ogni tono polemico nell'offrire su Twitter le sue congratulazioni a Donald Trump per la sua elezioni alla Casa Bianca, limitandosi a confermare la sua «disponibilità a lavorare insieme a favore del nostro rapporto bilaterale».

«Messico e Usa sono amici, soci e alleati che devono continuare a collaborare a favore della competitività e dello sviluppo dell'America del Nord», ha scritto Pena Nieto, aggiungendo di essere sicuro che i due Paesi vicini «continueranno ad intensificare i loro legami di cooperazione e rispetto mutuo».

 

Il presidente messicano aveva incontrato Trump lo scorso agosto, fra forti polemiche scatenate delle dure dichiarazioni dell'allora candidato repubblicano riguardo agli immigrati messicani - in primis la sua proposta di costruire un muro lungo la frontiera meridionale degli Usa - e contro l'accordo di libero commercio Nafta.

15:20

Le Pen: «Un mondo è finito, tornano i popoli liberi» - «Quello che è successo questa notte non è la fine del mondo, è la fine di un mondo»: lo ha detto la leader del Front National, Marine Le Pen, dopo la vittoria di Donald Trump in Usa. «La sua elezione è una buona notizia per il nostro Paese. I suoi impegni saranno benefici per la Francia», ha continuato. E ancora, per Le Pen, quello di oggi «è il ritorno dei popoli liberi e di un'immensa sete di libertà».

15:00

Poroshenko si congratula: «Usa restino vicini a Kiev» - Trump ha fatto diverse dichiarazioni a favore del leader del Cremlino, Vladimir Putin, ai ferri corti col governo filo-occidentale ucraino. E, al contrario della leadership democratica, non ha condannato duramente l'annessione della Crimea da parte di Mosca.

«Mi congratulo sinceramente con Donald Trump - ha affermato Poroshenko, incontrando l'ambasciatore americano - per la sua elezione a presidente americano e con il popolo americano amico per il suo voto democratico. E' un simbolo di vera democrazia il fatto che nessuno sappia i risultati delle elezioni fino all'ultimo minuto». Poroshenko ha detto di augurarsi che gli Usa continuino a sostenere l'Ucraina nella lotta «contro l'aggressione russa e nella realizzazione delle riforme».

14:38

La Germania non teme effetti macroeconomici

«L'elezione di per sé non ha alcuna ripercussione macroeconomica»: lo ha detto una portavoce del ministero dell'economia tedesco riferendosi all'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e aggiungendo che per il futuro però «decisivi» saranno «i programmi di governo» che comunque finora non stati «concretizzati».

«È chiaro che la Germania ha importanti relazioni economiche con gli Usa, suo importante partner commerciale» che «deve rimanere tale in futuro», ha aggiunto la portavoce, Beate Baron, parlando nella conferenza stampa governativa del mercoledì.

14:37

Trump? Riflette i dubbi sulla globalizzazione

La vittoria di Trump riflette lo scetticismo sui benefici della globalizzazione. Lo ha detto l'esponente della Banca centrale europea Klaas Knot, esprimendo preoccupazione per le ricadute del risultato elettorale Usa sui mercati finanziari. «Ci sono dubbi sui vantaggi che il libero scambio ci ha portato, cosa che a mio parere non ritengo giusta», ha spiegato Knot, secondo quanto riferisce Bloomberg, sottolineando che c'è «molta incertezza riguardo ai piani economici di Trump».

«Seguiremo attentamente i mercati» anche se «ci vorrà più tempo prima di vedere le implicazioni per l'economia reale».

14:35

«Incertezza» per Hollande

Per il presidente francese François Hollande si «apre una fase di incertezza», che impone di essere «vigili e sinceri» con il partner americano.

14:25

Forse l'analisi più esatta di questo voto negli Stati Uniti: «Le elite hanno interpretato Trump letteralmente ma senza prenderlo sul serio, il popolo l'ha preso sul serio senza prendere le sue parole alla lettera».
14:18

Auguri sauditi

L'Arabia Saudita ha espresso le sue congratulazioni a Donald Trump per la vittoria nelle elezioni presidenziali Usa, senza fare alcun commento particolare.

In un messaggio, di cui riferisce l'agenzia di stampa Spa, il principe ereditario, vice ministro e ministro dell'Interno Mohammed bin Naif bin Abdulaziz fa a Trump «le migliori congratulazioni» e augura a lui «buona salute e felicità» e «al popolo amico americano augura ulteriore progresso e prosperità».

13:31

Obama invita Trump alla Casa Bianca

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è congratulato con Donald Trump per la sua vittoria alle elezioni e lo ha invitato alla Casa Bianca domani. Lo riferisce la stessa Casa Bianca.

 
 
13:18

Xi: «Speriamo in un rapporto vantaggioso per tutti»

Il presidente cinese Xi Jinping ha inviato un messaggio di congratulazioni al neo presidente Usa Donald Trump affermando di voler lavorare con lui nel rispetto del "win-win principle", vale a dire di una collaborazione vantaggiosa per entrambe le parti. È quanto riportano i media ufficiali, in merito alla prima reazione della massima leadership di Pechino alla vittoria di Trump alle presidenziali americane.

 
 
12:55
12:42

Mick Jagger la prende con ironia...
12:37

Stephen King chiuderà il suo profilo Facebook per un po', in reazione alla vittoria di Trump.
12:19

«Ovviamente il Messico non pagherà per il suo maledetto muro»

«Ovviamente il Messico non pagherà per il suo maledetto muro»: molto dura la prima reazione dell'ex presidente messicano Vicente Fox dopo l'elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha fatto della costruzione di un muro sulla frontiera fra gli Usa e il suo vicino meridionale un leitmotiv della sua campagna elettorale.

Fox, uno dei leader del Partito di azione nazionale (Pan, opposizione di destra), ha detto che Trump è «un uomo d'affari mediocre» che «non capisce la differenza fra condurre un'impresa e governare un Paese come gli Stati Uniti».

«Se gli venisse veramente in mente di costruire il suo muro, scoprirà che noi messicani siamo come i nostri peperoncini: piccoli, ma piccanti», ha sottolineato l'ex presidente.

12:17

Merkel offre la collaborazione della Germania

Germania e gli Usa sono legati da «valori» comuni e la Germania offre a Donald Trump una «stretta collaborazione»: lo ha detto a Berlino la cancelliera Angela Merkel congratulandosi per la sua elezione.

12:11

Trump «amico sincero di Israele»

Donald Trump «è un amico sincero dello stato di Israele. Agiremo insieme per portare avanti la sicurezza, la stabilità e la pace nella nostra regione». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu che si è felicitato con il presidente eletto.

«Il forte legame tra Usa e Israele - ha aggiunto - si basa su valori, interessi e destino comuni. Sono sicuro che Trump ed io - ha concluso - continueremo a rafforzare l'alleanza speciale tra i due paesi e la eleveremo a nuove vette».

12:04

Buongiorno #electionday #electionday2016 #trump #queen #usa #strange #usa

Una foto pubblicata da NoEmi (@noemi100percent) in data:

11:50

Ankara: «Congratulazioni, ora ci dia Gülen»
 
«Ci congratuliamo con (Donald) Trump. Invito apertamente il nuovo presidente all'estradizione urgente di Fethullah Gülen, la mente, l'esecutore e l'autore dello scellerato tentativo di colpo di stato del 15 luglio» in Turchia.

Così il premier di Ankara, Binali Yildirim, dopo l'elezione di Trump alla presidenza Usa, sottolineando che la consegna di Gülen alle autorità turche potrebbe rappresentare un «nuovo inizio» nelle relazioni tra i due Paesi, già segnate da una «partnership strategica».

11:42

Una foto pubblicata da #VoteHillary (@ladygaga) in data:


Lady Gaga, che si era molto esposta con Hillary Clinton, reagisce così su Instagram alla vittoria di Trump.
11:41
11:39

L'ex leader del Ku Klux Klan David Duke festeggia la vittoria dell'"amico" Trump.
11:36

Iran: «Gli Usa dovrebbero attuare ciò che hanno accettato»

«Sebbene Iran e Stati Uniti non abbiano legami politici, gli Usa dovrebbero attuare ciò che hanno accettato secondo le regole internazionali con l'accordo sul nucleare (Jcpoa)».

Lo ha detto il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif alla televisione di Stato: «Noi non interferiamo negli affari interni di altri Paesi, è la scelta del popolo americano, ma chiunque sia il presidente degli Stati Uniti dovrebbe impegnarsi a conoscere le realtà del mondo, così come la nostra regione, e affrontare i problemi con realismo».

11:34

Vaticano: «Prendiamo nota con rispetto della scelta»

«Prendiamo nota con rispetto della scelta espressa dal popolo americano, che mi dicono anche essere stata caratterizzata da una forte affluenza alle urne. E poi facciamo gli auguri al nuovo presidente, perché il suo servizio possa essere fruttuoso e assicuro anche la nostra preghiera che lo illumini e lo sostenga nel servizio della sua patria ma anche nel servizio del benessere e della pace nel mondo: c'è bisogno di lavorare tutti per cambiare la situazione mondiale che è di grande lacerazione».

Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, sull'esito del voto negli Usa.

11:24
11:19
11:16

Preoccupazione sudcoreana

La Corea del Sud ha convocato il Consiglio sulla sicurezza nazionale, preoccupata per l'approccio «non convenzionale» verso la Corea del Nord dichiarato da Trump.

11:02
11:01

«Rimarremo uno stretto alleato»

Gran Bretagna e Stati Uniti rimarranno «partner stretti e vicini». Lo ha detto la premier britannica Theresa May congratulandosi con Donald Trump per l'elezione alla presidenza degli Usa. May si augura di parlare della «relazione speciale» fra i due Paesi «nella prima occasione possibile».

10:57

Lo sconforto dei democratici.
10:55

«La Nato è importante anche per gli Usa»

«La Nato è importante per la sicurezza collettiva in Europa, ma lo è anche per quella degli Stati Uniti» perché «l'unica volta che è stato invocato l'art. 5» per la difesa collettiva dell'Alleanza «è stato dopo l'attacco agli Usa" del 9/11 con l'intervento in Afghanistan».

Lo ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg dopo essersi «congratulato con Donald Trump» per l'elezione aggiungendo di «non vedere l'ora» di discutere col nuovo presidente, ricordando che «l'impegno alla difesa collettiva» è «assoluto e garantito».

«Mi congratulo con Donald Trump per l'elezione» e «non vedo l'ora di lavorare» con il presidente neoeletto, ha dichiarato Stoltenberg a conclusione di una conferenza stampa tenuta dopo una visita del presidente della Bosnia-Erzegovina al quartier generale della Nato.

«Affrontiamo una situazione difficile della sicurezza, che comprende le guerre ibride, i cyberattacchi e la minaccia del terrorismo. La leadership Usa è più importante che mai» ha aggiunto Stoltenberg sottolineando che «la nostra Alleanza ha tenuto insieme gli amici più stretti degli Stati Uniti per quasi 70 anni. Una forte Nato è buona per la sicurezza collettiva dell'Europa, ma anche per quella degli Stati Uniti».

«La Nato ha risposto con determinazione alla nuova sfida della sicurezza, ma abbiamo ancora lavoro da fare. Non vedo l'ora di incontrare Trump presto ed accoglierlo a Bruxelles per il vertice della Nato del prossimo anno per discutere il modo di procedere».

10:44
10:39
Il Segretario Generale della NATO Stoltenberg spera che si vada avanti come sempre.
10:34

«L'era di uno Stato palestinese è finita», ha dichiarato il ministro israeliano Naftali Bennett.
10:25
10:23

A New Fire Is Lit ? We Never Give Up. ?We Never Give In' ??

Una foto pubblicata da Madonna (@madonna) in data:


Madonna: «Non ci arrenderemo mai».
10:22

L'Europa: «I legami restino forti»

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione Jean Claude Juncker si sono congratulati con Donald Trump in una lettera congiunta. «Oggi - scrivono - è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche. Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi».

Nella missiva, Tusk e Juncker hanno anche invitato Trump a visitare l'Europa per un summit Ue-Usa appena possibile.

10:21

Una foto pubblicata da Naomi Campbell (@iamnaomicampbell) in data:


L'indignazione di Naomi Campbell.
10:19

I palestinesi ribadiscono: «La soluzione è due Stati»

L'amministrazione Usa deve «rendersi conto che raggiungere la stabilità e la pace nella regione passa attraverso la soluzione della questione palestinese in accordo con la legittimità internazionale». Questa la prima reazione da parte palestinese all'elezione di Donald Trump.

Ci si riferirà a qualsiasi presidente eletto dal popolo Usa - ha detto, citato dalla Wafa, Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen - «sulla base del raggiungimento della pace in Medio Oriente, con la Soluzione a due Stati, con i confini del giugno del 1968 e Gerusalemme est capitale dello stato di Palestina».

Il segretario generale dell'Olp Saeb Erekat ha detto di sperare che «la prossima amministrazione Usa riprenda in mano la questione della Soluzione dei due stati e della sua applicazione di fatto».

10:14
10:14

Programma nucleare, l'Iran va avanti

L'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti non inciderà sul programma nucleare iraniano, «tecnicamente progettato per continuare in ogni situazione». Lo ha detto il portavoce dell'Organizzazione per l'energia atomica iraniana (Aeoi), Behrouz Kamalvandi, alla televisione di Stato Irib.

«Abbiamo previsto scenari per ogni possibile situazione - ha detto Kamalvandi - e per questo il programma nucleare andrà avanti secondo gli obiettivi prefissati».

10:09
10:08

mammamia! #risvegli

Una foto pubblicata da lorenzojova (@lorenzojova) in data:

10:07

«Risultato inquietante»

Il premier svedese Stefan Löfven, citato dall'agenzia stampa Afp: «È un risultato elettorale che suscita l'inquietudine di molte persone».

09:59

Il Giappone si felicita con Trump

«Le nostre due nazioni sono alleati indissolubili»: così ha detto il premier giapponese Abe congratulandosi con Donald Trump.

09:55

Al-Sisi si congratula

Anche il presidente egiziano Al-Sisi si è congratulato con Trump per la vittoria, e auspica un rafforzamento delle relazioni fra Egitto e Stati Uniti.

09:53

I complimenti di Putin

Il presidente russo Vladimir Putin si «congratula» con Donald Trump per la vittoria e si augura che i «rapporti russo-americani possano uscire dalla crisi». Il presidente russo - che ha inviato un telegramma al nuovo presidente Usa - si dice «sicuro» che il dialogo fra Mosca e Washington, basati sul rispetto reciproco, rispondano «agli interessi dei due Paesi». Lo fa sapere il Cremlino citato dalla Tass.

09:43

? What have we done?!

Una foto pubblicata da Anastacia (@anastaciamusic) in data:


Il disappunto di Anastacia.
09:37

La Borsa svizzera non crolla

Mentre i futures mostravano anche per la Borsa svizzera un forte calo in seguito alla vittoria di Trump alle presidenziali Usa, i listini hanno aperto poco sotto la parità per portarsi presto in territorio positivo. Alle 09.15 l'SMI segna un +0,75% a 7'802.13 punti.

09:33

Impennata di ricerca su Google nelle parole «Canada» ed «Emigrate» - «Canada» ed «Emigrate» sono le parole che hanno visto un'impennata molto forte nel motore di ricerca di Google negli Stati Uniti. Inoltre la pagina web dell'Ufficio immigrazione del governo canadese è andato fuori uso.
09:22

Hollywood, che si era schierata largamente a favore di Hillary, vede con stupore (o con orrore, in alcuni casi) la vittoria di Trump.
09:20

Go Donald!!!go Donald!!!è la dimostrazione che,sondaggisti,giornalisti,opinionisti,guru politici non capiscono un c....

Una foto pubblicata da Flavio Briatore (@briatoreflavio) in data:


La gioia social di Flavio Briatore, che ha portato in Italia il reality "The Apprentice" condotto da Trump e amico del Presidente in pectore.
09:11

Usa 2016: L'ambasciata di Francia, il 'mondo crolla'. Ma poi cancella il tweet

«È la fine di un'epoca, quella del neoliberalismo. Bisogna capire cosa verrà dopo»: sono le parole di Gérard Araud, l'ambasciatore di Francia negli Stati Uniti, in un tweet pubblicato questa mattina e poi cancellato qualche minuto dopo.

«Dopo la Brexit e questa elezione ormai tutto è possibile - aggiungeva il diplomatico riferendosi all'elezione di Donald Trump -. Un mondo crolla davanti ai nostri occhi. Una vertigine». Al Quai d'Orsay, assicurano che nessuno ha chiesto all'ambasciatore di cancellare i tweet.

08:36

«Gli Usa nostri alleati. Vogliamo continuare a lavorare con loro» - "Dopo il Brexit, dopo l'elezione di (Donald) Trump, l'Europa non si deve piegare. L'Europa deve essere più solidale e più attiva e più offensiva. Non dobbiamo abbassare la testa, serve un'Europa più solidale, non dobbiamo chiuderci su noi stessi. In questo mondo di incertezze la Francia e l'Europa hanno oggi il compito di rassicurare": lo ha detto il ministro degli esteri francese, Jean Marc Ayrault, intervistato in diretta su France 2.

"Gli Usa - ha aggiunto - sono i nostri alleati. Vogliamo continuare a lavorare con loro. Se i risultati saranno confermati ci congratuleremo con Donald Trump".

08:32
08:30

Marine Le Pen si congratula con il nuovo presidente - «Auguri al nuovo presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump e al Popolo americano, libero!». E' questo il tweet di Marine Le Pen, leader del Front National pubblicato un'ora fa.

 

08:26

Ursula von der Leyen: «Donald Trump forte shock» - La ministra della difesa tedesca, Ursula von der Leyen, parlando in televisione ha definito "un forte shock" la vittoria che si sta profilando per Donald Trump. E, dando un assaggio del dibattito che si prevede in seno all'Alleanza atlantica, ha detto: "Anche noi europei sappiamo ovviamente, come partner della Nato, che Donald Trump da presidente chiederà 'che fate voi per l'alleanza'.

"Ma anche noi chiediamo 'come vi ponete nei confronti dell'alleanza'?", ha detto ancora la ministra come riporta l'agenzia di stampa tedesca Dpa ricordando che Trump ha sostenuto che gli europei dovrebbero fare di più per la propria sicurezza.