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FRANCIAStravince Sarkozy, il grande ritorno

22.03.15 - 20:21
Nelle amministrative era attesa l'affermazione del Front National di Marine Le Pen come primo partito a livello nazionale
Stravince Sarkozy, il grande ritorno
Nelle amministrative era attesa l'affermazione del Front National di Marine Le Pen come primo partito a livello nazionale

PARIGI - Va in scena in Francia il grande ritorno di Nicolas Sarkozy: l'ex presidente della Repubblica vince - secondo alcuni exit poll stravince - le amministrative in cui era attesa l'affermazione del Front National di Marine Le Pen come primo partito a livello nazionale. L'estrema destra conquista terreno ma non sfonda, la gauche di governo perde molte posizioni ma non crolla.

La leader del Front National, che pure aveva puntato a finire in testa, esulta per la conquista di posti nei consigli di dipartimento - che prendono il posto dopo la riforma territoriale di quelli cantonali - mentre in passato il suo partito non aveva radici sul territorio. Sul piano nazionale attacca Manuel Valls, che per primo - 10 minuti dopo i primi exit poll - si era "rallegrato perché il Front National non è stasera il primo partito di Francia. Il primo ministro, ha tuonato la Le Pen, "dovrebbe dimettersi questa sera, dopo aver condotto una campagna elettorale contro i francesi".

Dal lato dei vincitori indiscussi di questo primo turno, l'UMP, che in base ai sondaggi si situa fra il 33% e il 38%, l'elettorato ha premiato la scelta di Sarkozy di allearsi con il centro UDI. Sarkozy ha confermato che l'UMP non parteciperà al "Fronte repubblicano" (le alleanze con il PS in funzione anti-Le Pen) ma che con il Front National "non ci saranno accordi né locali né nazionali". Valls, al contrario, aveva chiamato "tutti i francesi" a fare "fronte comune" al ballottaggio contro l'estrema destra.

Il Partito socialista viene staccato di diversi punti dall'UMP ed è allo sprint per il secondo posto - attorno al 25-27% - con il Front National. Non c'è stato il crollo sotto il 20% - come ipotizzavano i sondaggi - ma il terreno perduto, soprattutto a livello locale dove molti suoi dipartimenti cambiano colore, è allarmante. Nonostante ciò, Valls ha parlato di "tenuta" dei partiti istituzionali nonostante le previsioni catastrofiche dei sondaggi delle scorse settimane.

Sondaggi sbagliati anche sull'astensione, che era stata ipotizzata a livelli record e che invece si è fermata attorno al 49% contro il 55% delle elezioni del 2011.

La dichiarazione - Il grande vincitore del primo turno delle amministrative, Nicolas Sarkozy, presidente della destra UMP alleata con il centro UDI, ha annunciato che al ballottaggio di domenica prossima "non ci sarà alcun accordo locale con il Front National". Visibilmente soddisfatto, Sarkozy ha confermato di puntare alle presidenziali 2017, sottolineando che "l'alternanza si è ormai messa in moto, nulla la fermerà".

La rivale - "Il voto massiccio per il Front National, che si radica elezione dopo elezione, mostra che i francesi vogliono ritrovare la libertà": lo ha detto Marine Le Pen commentando i risultati del Front National nel suo quartier generale di Nanterre, alle porte di Parigi.

Marine Le Pen parla di "exploit". "Il risultato di questa sera è la più bella delle risposte al sistema", ha detto, chiedendo le dimissioni dell'attuale premier socialista, Manuel Valls, "sfiduciato" da questa elezione. "Siamo il primo partito di Francia perché l'UMP è alleato con l'UDI. Grazie ai francesi di nutrire la fiamma della speranza", ha concluso Le Pen.

"Il Front National ottiene il miglior risultato nella sua storia nelle elezioni locali", si legge sul sito internet del quotidiano "Le Monde", nel quale si rileva che il FNottiene risultati "particolarmente elevati" nell'Aisne, nel Var, nel Nord, nel Vaucluse e nell'Hérault al primo turno delle elezioni provinciali.

Sarkozy rivede l'Eliseo dopo i ko politici e giudiziari - Nicolas Sarkozy torna sulla breccia in Francia e rivede l'Eliseo. Più forte di tutte le sconfitte, politiche e giudiziarie, l'ex presidente della Repubblica fa il suo grande ritorno con l'UMP vincendo le amministrative, e soprattutto conquistando la leadership della destra ai danni della protagonista annunciata, Marine Le Pen.

Ambizioso, determinato, scaltro, spregiudicato, talvolta volutamente invadente. Un carattere iperattivo che gli ha valso i soprannomi di "iperpresidente" e "SuperSarko" durante i cinque anni trascorsi alla guida della Francia. E che, nonostante la bocciatura dopo appena un mandato, lo ha fatto ritornare nell'arena riconquistando la presidenza dell'UMP, che lo ha rimesso in corsa per la presidenza, nel 2017.

Non lo ha fermato nemmeno la giustizia: Sarkozy è stato il primo ex presidente nella storia della République ad essere posto in custodia cautelare, lo scorso luglio, e successivamente messo in stato d'accusa per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio, nell'ambito del caso Bettencourt, sui finanziamenti alla sua campagna elettorale 2007 da parte dell'ereditiera L'Oréal. Vicenda a cui si è aggiunta l'inchiesta sul presunto finanziamento della stessa campagna elettorale da parte della Libia di Gheddafi.

Rompere gli schemi non è una novità per l'uomo che ha occupato l'Eliseo tra il 2007 e il 2012. Figlio di un aristocratico ungherese immigrato in Francia, Sarkozy (nato il 28 gennaio 1955 a Parigi) è stato anche il primo presidente ad avere origini straniere. Non ha studiato all'Ena, la prestigiosa scuola che sforna da sempre le élite del Paese, ma si è laureato in legge nel 1978 e si è messo a fare l'avvocato. È stato anche il primo presidente ad aver divorziato, essersi risposato (con Carla Bruni, nel 2008) e aver avuto un figlio (una bimba, Giulia, la prima neonata all'Eliseo) durante il mandato.

È un personaggio che ha sempre spaccato l'opinione dei francesi. La cena al Fouquet's dopo le elezioni vittoriose, il viaggio di nozze sullo yacht dell'amico milionario, il Rolex al polso e un certo esibizionismo hanno infastidito i francesi. Per non parlare del linguaggio poco "presidenziale", come quando si rivolse in malo modo - con un "casse-toi pauvre con" (levati di mezzo, coglione, ndr) diventato persino un rap - un uomo che rifiutava di stringergli la mano.

La sua carriera politica, iniziata a 19 anni al fianco dei neo gollisti, è stata tutta in folgorante ascesa. Nel 1983, a soli 28 anni, diventa uno dei sindaci più giovani di Francia, a Neuilly-sur-Seine. A 34 anni è deputato, a 38 è ministro e a 52 presidente. E dopo la caduta nel 2012, per mano del socialista Hollande, "Sarkò" è ufficialmente tornato in pista per la carica più alta della Repubblica.

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