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GERMANIAPartita disputata il giorno dopo l’attentato, è polemica

13.04.17 - 13:46
I giocatori si sono lamentati della scelta, ma il calendario non permetteva altre date
Keystone
Partita disputata il giorno dopo l’attentato, è polemica
I giocatori si sono lamentati della scelta, ma il calendario non permetteva altre date

DORTMUND - È giusto che il Borussia Dortmund abbia dovuto giocare la partita il giorno dopo l’attentato? La stessa squadra non è stata troppo contenta di questa decisione, ma il governo tedesco è stato categorico: non bisogna cedere al terrorismo.

Nelle tre esplosioni, che, lo ricordiamo, hanno colpito il bus della squadra, il giocatore Marc Bartra è rimasto ferito, e i giocatori hanno subito un forte shock.

Perché si è giocato il giorno dopo - Già un’ora dopo le esplosioni, la Uefa aveva annunciato che la partita sarebbe stata giocata il giorno seguente nonostante, come riferisce l'Afp, le autorità non disponessero di alcuna informazione sulla natura dell’esplosione, come in seguito dichiarato dallo stesso allenatore del Borussia, Thomas Tuchel.

Calendario - Ma la data scelta per recuperare la partita, la sera successiva, risponde al calendario sportivo. «Non c’era alternativa. Il calendario tra i quarti e le semifinali è molto stretto», ha spiegato il presidente del Borussia Hans-Joachim Watzke.

«Ci siamo sentiti ignorati», ha invece dichiarato l’allenatore. «Non ci è stata chiesta la nostra opinione. Qualche minuto dopo l’attacco ci hanno detto che avremmo dovuto giocare, come se a colpire il bus fosse stata una semplice lattina di birra». La Uefa però smentisce.

Testimonianze dei giocatori - «Nessuno riusciva a pensare al calcio negli istanti prima della partita» ha dichiarato il difensore Matthias Ginter dopo la sconfitta, che ha inoltre aggiunto come «anche durante il gioco, si percepiva che non era una partita normale». «Non ho dormito nemmeno un’ora durante la notte. Non è sicuramente la preparazione ottimale prima di una partita» ha aggiunto il portiere Roman Bürki.

Il secondo uomo non è più sospettato - Anche la seconda persona finita nel mirino degli investigatori non è più sospettata di essere coinvolta nelle esplosioni.

«Il sospetto non è stato comprovato», ha spiegato una portavoce della procura federale tedesca. Non ci sono indizi di un suo coinvolgimento nel fatto, ha aggiunto.

L'appartamento dell'uomo, un 28enne tedesco di Froendenberg, vicino Dortmund, era stato perquisito ieri, al pari di quello di un 26enne iracheno che era stato arrestato. Anche nei confronti di quest'ultimo non sono state trovate prove.
 
 

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