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ITALIASisma, Maroni: «Giovedì si deciderà sui prefabbricati Expo»

29.08.16 - 10:35
Sisma, Maroni: «Giovedì si deciderà sui prefabbricati Expo»

MILANO - «Ho parlato con il capo dipartimento della Protezione civile (italiana ndr), Fabrizio Curcio, e gli ho prospettato la disponibilità dei prefabbricati (utilizzati per l'Expo 2015 ndr), si tratta di circa 500 posti». Così si è espresso il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, in un'intervista al Corriere della Sera sulla possibilità di destinare ai terremotati le case costruite per l'Esposizione universale di Milano.

«Ci ha ringraziati e ha detto che ora, insieme con le Regioni coinvolte, si deciderà il miglior utilizzo di quelle case. Credo che la decisione sarà presa giovedì. Quel giorno è stata convocata la conferenza Stato-Regioni sul sisma, a cui parteciperanno anche Fabrizio Curcio e Vasco Errani», ha precisato Maroni.

«Quelle sono case vere, non tende. Sono strutture che hanno la dignità di luoghi dove si può vivere», dice Maroni. «Tra l'altro, la società di Expo ha 3 milioni a bilancio per lo smontaggio. Con la Protezione civile si potrebbe risparmiare qualcosa».

Maroni ribadisce l'apprezzamento per Errani: «Io, da presidente, mi sono ritrovato con la Lombardia che dopo il terremoto del 2012 aveva ottenuto una percentuale di risarcimento inferiore a quella che ci spettava, mentre l'Emilia ottenne di più. Ne abbiamo parlato e Errani ha accettato la redistribuzione dei successivi risarcimenti. Non ho motivi per essere ostile alla nomina».

Modello Friuli da seguire - «Ricostruire rimettendo ogni pietra al suo posto e seguendo il modello Friuli». Intervistato dal Mattino, il viceministro italiano delle Infrastrutture Riccardo Nencini sottolinea la necessità di un intervento organico, che non si fermi soltanto a rafforzare le case esistenti.

«Dobbiamo muoverci - spiega - con uno strabismo positivo: con un occhio dobbiamo guardare all'emergenza e al dramma di questi giorni, ma con un altro dobbiamo guardare al futuro».

La nomina di Vasco Errani a commissario «è una scelta che farà a breve Palazzo Chigi». Per Nencini «servono provvedimenti quadro», cioè, «procedure più rapide soprattutto nell'erogazione dei fondi. Ci vuole una triangolazione più veloce tra Stato centrale, Regioni e Comuni in questa fase».

Per reperire i 300 miliardi stimati per mettere in sicurezza il Paese, «intanto faremo una ricognizione dei fondi esistenti: quelli nazionali, quelli comunitari, utilizzando al meglio possibile i mutui Bei. Il tutto superando quella soglia del rigore, sul quale l'Europa è molto spesso troppo proterva», dichiara Nencini.

«Guai se qualcuno avesse da lamentarsi. Come ha spiegato il ministro (delle infrastrutture ndr.) Graziano Delrio, ci vuole un intervento finanziato dalla flessibilità spalmato su più anni».

In merito ai dubbi sul nuovo codice degli appalti, «queste regole si riveleranno una bellissima sorpresa: renderanno più veloci i lavori e più certe la fase di controllo», assicura il viceministro.

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