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LUGANO"I MiserAbili", quando la disAbilità diviene Arte

11.05.17 - 06:00
Il musical tratto dal film del 2012 andrà in scena venerdì 2 giugno al Palazzo dei Congressi
"I MiserAbili", quando la disAbilità diviene Arte
Il musical tratto dal film del 2012 andrà in scena venerdì 2 giugno al Palazzo dei Congressi

LUGANO - Il prossimo 2 giugno a Lugano, presso il Palazzo dei Congressi, avrà luogo il Musical “I MiserAbili”. Si tratta di un evento aperto a tutti, di riconosciuta bellezza e poesia, recitato da persone diversamente abili sulla base del musical cinematografico del 2012 con Hugh Jackman, Russell Crowe e Anne Hathaway, basato sul capolavoro di Victor Hugo.

Si tratta di un evento che in Italia è stato promosso dalle cooperative sociali “L’Anaconda” di Varese, “Cura e Riabilitazione” di Milano e “Solidarietà e Servizi” di Busto Arsizio. Lo spettacolo è allestito con la regia di Luisa Oneto, già famosa per suoi precedenti lavori fra i quali ricordiamo Gian Burrasca e, soprattutto, la Divina Commedia realizzati con questa particolare compagnia teatrale.

Sul palcoscenico sono presenti tutti i personaggi del grande romanzo di Hugo. Per realizzare lo spettacolo sono stati necessari più di due anni di lavoro, oltre 100 prove, 130 costumi realizzati, 140 cambi d’abito, tanti soldi e tempo investiti. Partecipano 35 disabili accompagnati da educatori ed amici, tecnici, musicisti, costumisti e scenografi.

Da dove nasce questo spettacolo? La disabilità è un tema che ha una grande importanza nella nostra società. La persona che non è toccata direttamente da questo fenomeno non si rende conto della ricchezza e della positività di questa realtà, della compagnia data da chi in famiglia si trova in questa situazione. «Far conoscere il fascino delle persone diversamente abili attraverso la bellezza di una pièce teatrale recitata direttamente da loro, con i limiti emergenti, il bisogno, ma con lo sguardo e la loro semplicità, permette a tutti di avvicinarsi ad un mondo magari sconosciuto, ma capace di fornire risorse utili alla vita di ciascuno grazie alla ricchezza della diversità nell’unità del genere umano», spiegano gli organizzatori. «Lo scopo è quindi di ridare la connotazione di “normalità”, di “quotidianità” a qualcosa che per molti non lo è: rompere i pregiudizi e far crescere la coscienza della grande risorsa che è la disabilità, testimoniata da chiunque ne è toccato in famiglia, e per dare sempre maggiore dignità a chi ne è toccato nella persona (corpo e spirito)».

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